Primo effetto su Vasto della vittoria di Nicola Zingaretti: cresce il Partito democratico in Consiglio comunale: da 9 a 10 consiglieri “e altri aderiranno”, annuncia il segretario, Luciano Lapenna, nella conferenza stampa di stamani nella sede di piazza del Popolo.
Ecco la prima adesione: eletto nel 2016 in SI per Vasto, la lista civica di sinistra, Marco Marra passa al Partito democratico del nuovo segretario nazionale Zingaretti.
In Consiglio comunale dal 2006, quando fu eletto per la prima volta (allora nella lista di Rifondazione comunista) Marra è stato assessore, dal 2009 fino al 2016, nella Giunta Lapenna.
Era iscritto ad Articolo Uno-Mdp, da cui è uscito più di un anno fa. Prima delle recenti elezioni regionali è entrato polemica con l’assessora Paola Cianci, sostenendo che lei e il segretario cittadino di Articolo Uno-Mdp, Francesco Del Viscio, avessero bloccato la sua candidatura per spianare a strada proprio alla titolare della delega all’Ambiente della Giunta Menna, risultata la più votata in provincia di Chieti, ma non eletta, nella lista Progressisti con Legnini-Sinistra Abruzzo.
Marra, però, dice di non essersela legata al dito e, di conseguenza, precisa: “Non userò questo passaggio come un’arma contro Paola Cianci. Il sindaco non riceverà da me alcuna pressione, né veti”. Quello dell’ex esponente della lista di sinistra viene annunciato come il primo passaggio al Pd, ma non l’ultimo: “Altri consiglieri aderiranno”, ripete più volte il segretario, che assicura: “Non chiederemo assolutamente niente sull’assetto della Giunta”.
“La mia – spiega Marra – è l’adesione a un progetto nuovo, capace di guardare a sinistra con la pluralità che lo ha contraddistinto fin dalla sua fondazione. Un partito in cui entro con l’umiltà dell’ultimo arrivato. Penso di rappresentare singolarmente l’entusiasmo di tanti elettori”.
Lapenna dà la parola anche al neoeletto componente vastese dell’assemblea nazionale Pd, Fabio Giangiacomo: “Il nostro – ammonisce – è un elettorato esigente, che pretende molto da noi, e noi abbiamo molto da farci perdonare. Serve un maggiore coinvolgimento, una sterzata sul metodo di lavoro, perché le nostre amministrazioni devono poter dialogare con le associazioni e con i corpi sociali intermedi. Deve finire il partito tribale arroccato attorno al capo. Io sarò la sentinella di questo processo. Abbiamo chiesto un rinnovo di tutti gli organismi provinciali e regionali, che ormai sono in una fase calante del loro mandato. Non hanno più la piena legittimazione”.
A breve si terranno i congressi anche nei circoli cittadini, ma l’attuale segretario esclude una sua ricandidatura: “Ho rappresentato il partito – mette le mani avanti Lapenna – in una fase di transizione. Spero che il congresso porti persone che si assumano la responsabilità di rappresentare il Pd. Questo non sarà più il partito dell’io, ma di una gestione condivisa e partecipata. Rafforzeremo l’amministrazione comunale di Vasto con un gruppo più grande. Ascolteremo gli attuali consiglieri e gli altri che aderiranno e sceglieremo il nuovo capogruppo”, dopo che Vincenzo Sputore ha lasciato già da diversi mesi la guida della pattuglia consiliare, attualmente composta, oltre che dal sindaco Menna, dallo stesso Sputore e da Roberta Nicoletti, Nicola Tiberio, Luciano Lapenna, Marino Artese, Marianna Del Bonifro, Giuseppe Napolitano, Simone Lembo e Marco Marra. Se, come annunciato dal segretario, altri dovessero entrare, la maggioranza diventerebbe quasi un monocolore dem.
Per passare alla fase due dell’amministrazione Menna e cercare di risalire la china dopo i deludenti risultati delle ultime due elezioni (politiche 2018 e regionali 2019), Lapenna individua i primi tre scalini da affrontare: nuovo regolamento edilizio territoriale, rinnovo del piano d’assetto naturalistico della Riserva naturale di Punta Aderci e del regolamento del commercio. Mancano due anni, o poco più, alle elezioni comunali del 2021. In politica, due anni sono un tempo lunghissimo, in cui le opinioni degli elettori possono cambiare più volte e repentinamente. Ma, per attuare un programma amministrativo di fine mandato, sono appena sufficienti. Il tempo stringe.