Verificare i punti di ancoraggio della gru, lo stato della manutenzione e dell’usura. È quanto chiedono i parenti di Egidio Benedetto dopo il fatale incidente sul lavoro di due giorni fa. La famiglia del 63enne di San Salvo è ad Ancona dove questo pomeriggio è in programma l’autopsia all’ospedale “Le Torrette” disposta dal pm Irene Bilotta; oltre al medico legale, sarà presente anche il consulente Cristian D’Ovidio nominato dai legali dei parenti della vittima.
A curare gli interessi della famiglia Benedetto sono gli avvocati Arnaldo e Francesco Tascione. La magistratura ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di omicidio colposo per ora a carico di ignoti. Come emerso ieri, tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti ci sono eventuali errori nell’organizzazione del lavoro. L’incidente è avvenuto sulla piattaforma di estrazione gas dell’Eni “Barbara F” a 60 chilometri al largo di Ancona, in acque internazionali.
[ant_dx]“Oltre all’accertamento sulle cause della morte disposte dalla Procura – dicono – abbiamo sollecitato al pm di formulare richiesta di incidente probatorio per verificare le condizioni strutturali della piattaforma e delle macchine operatrici; lo stato di manutenzione e di usura dei punti di ancoraggio della gru su cui lavorava la vittima; la condizione dei luoghi e dei materiali movimentati. La morte del povero Benedetto a nostro avviso, come del resto ipotizza anche il procuratore Bilotta, deriva da violazione di norme cautelari antinfortunistiche generiche e specifiche da parte dei soggetti garanti”.