Dopo la raccolta di oltre 2mila firme, gli attivisti del Comitato Difesa Comprensorio Vastese scendono in strada per manifestare la contrarietà alla maxi-discarica da 480mila metri cubi della Cupello Ambiente e gli altri progetti impattanti in Valle Cena.
Il comitato ha convocato un sit-in per sabato 16 marzo alle 10 davanti l’impianto Civeta.
L’ultima notizia sull’iter autorizzativo della maxi-discarica risale al dicembre scorso quando il progetto ha incassato l’autorizzazione paesaggistica [LEGGI], mentre tra qualche giorno potrebbe avere il via libera definitivo l’impianto proposto a Furci dalla Vallecena srl [LEGGI].
“Il sit-in è contro la cosiddetta quarta vasca, in realtà è una nuova discarica privata – scrive il comitato – sarà tra le più grandi (480.750mc di capacità che è previsto venga saturato in 7 anni e mezzo) del centro sud Italia, e la nuova discarica a Furci, di iniziativa totalmente privata e che tre giorni dopo sarà discussa presso la Regione Abruzzo nella conferenza dei servizi decisoria finale.
Interverranno Augusto De Sanctis (Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua Pubblica) e Renato Di Nicola ( Abruzzo Social Forum).
Torneremo a ribadire i motivi dell’opposizione ai due progetti:
– il progetto di nuova discarica è una iniziativa squisitamente privata della Cupello Ambiente. Quindi si passerebbe dalla gestione consortile pubblica del Civeta ad una gestione privata;
[ant_dx]– l’area è classificata area vincolata ai fini dell’assorbimento dell’impatto ambientale della discarica dal PRE di Cupello. Una destinazione urbanistica che verrebbe del tutto sacrificata, perdendo quindi la sua funzione connessa alla discarica esistente.
– il Civeta è stato sempre presentato alla cittadinanza non come una discarica, ma come un impianto di compostaggio che aveva intrinseca capacità di portare ricchezza al territorio;
– il torrente Cena, ai sensi della Direttiva europea Acque, è in stato Cattivo e non può sostenere nel suo bacino ulteriori forme di pressione ambientale”.
“Invitiamo – per questo – cittadini, associazioni, movimenti a essere presenti e sostenere la mobilitazione così come avvenuto finora con la raccolta firme per la petizione popolare. Ai sindaci del comprensorio e ai rappresentanti istituzionali del territorio, in Provincia, Regione e Parlamento, chiediamo di accorrere ed esprimere in maniera netta e decisa un No forte ai due progetti e a portare avanti un’azione concreta per sostenerli nelle stanze delle istituzioni”.