“Non un fulmine a ciel sereno” e “situazione monitorata da tempo”. È quanto emerge sul caso della maestra arrestata (ai domicliari) per maltrattamenti a San Salvo. A confermarlo è il dirigente dell’Istituto Comprensivo n. 2 al quale afferisce la scuola materna (del plesso di via Verdi) nella quale si sarebbero verificati gli episodi contestati.
In attesa dell’interrogatorio spostato a questo pomeriggio, abbiamo contattato il dirigente Vincenzo Parente. Innanzitutto, il preside ci tiene a sottolineare l’integrità della scuola che dirige: “Eventuali responsabilità, se verranno acclarate, sono personali, non possono riflettersi sull’intera istituzione scolastica. Abbiamo 150 insegnanti in organico che fanno il proprio dovere tutti i giorni. Questa vicenda non può gettare un’ombra sull’intera scuola”.
Poi, il dirigente spiega com’è partita l’indagine: “In questa fase dobbiamo ancora conservare riserbo sulla faccenda, ma posso dire che la segnalazione è arrivata da alcune insegnanti qui in presidenza. Di queste abbiamo messo al corrente le forze dell’ordine che hanno iniziato le indagini per verificare la veridicità delle affermazioni. La denuncia è partita da noi per tutelare i minori, ma non siamo al corrente degli esiti delle indagini e delle accuse mosse nei confronti dell’insegnante. La scuola è stata interessata sin dal principio e non è stata colta impreparata da questa vicenda. Tutti abbiamo fatto tutto quello che ci imponeva il nostro ruolo di pubblico ufficiale”.
[ant_dx]“La situazione era monitorata già da mesi, era sotto controllo – conclude – I genitori negli ultimi tempi avevano iniziato a sospettare qualcosa, ma la vicenda da subito è stata gestita nel miglior modo possibile, non è stato un fulmine a ciel sereno. Io personalmente monitoravo la situazione da tantissimo tempo”.
Come detto, oggi la maestra assistita dall’avvocato Alessandra Cappa sarà ascoltata dal giudice. Al momento, non ci sono provvedimenti di carattere disciplinare in ambito lavorativo; per questi bisognerà attendere le comunicazioni dell’autorità giudiziaria alla scuola. Nel frattempo, i genitori dei bambini della classe coinvolta si sono affidati all’avvocato Antonello Cerella che è in attesa di visionare il materiale video raccolto in aula.