“In un’ottica di città metropolitana, fra i punti fermi del mio programma, penso si debba prescindere dal paese natio di ciascuno dei candidati, senza distinzioni fra Lanciano e i paesi limitrofi”. Interviene così Antonello Di Campli Finore, candidato alle regionali nella lista Dc-Udc-Idea, e analizza il voto di domenica scorsa partendo proprio da un articolo di Zonalocale [LEGGI QUI] sull’esito del voto frentano.
“Leggendo i numeri, però, resta chiaro il fatto che tanti voti potenzialmente a disposizione del centrodestra cittadino non sono andati a candidati del posto. Il motivo è palese: – sottolinea Di Campli Finore – il centrodestra lancianese non si è schierato a sostegno di nessun candidato, probabilmente perché le candidature non sono state condivise. Ritengo, però, che per condividere le candidature, si debba colloquiare. Gli esponenti del centrodestra hanno ricevuto un’offerta di confronto, inspiegabilmente mai accolta, né è stato espresso alcun diniego al confronto, motivato magari dall’inadeguatezza del proponente”.
Di Campli Finore sostiene come alle elezioni regionali sia stato presentato un progetto aderente al centrodestra cittadino, suggellato anche dall’apparentamento alle comunali del 2016, che oggi però non è stato accolto. “Fra due anni, – conclude – Lanciano tornerà a eleggere il consiglio comunale: allora, sarà troppo tardi per attuare quel programma, su cui si poteva iniziare a lavorare collettivamente due anni prima”.