Domenica 10 febbraio gli abruzzesi saranno chiamati al voto per il rinnovo del consiglio regionale. Manuele Marcovecchio, sindaco di Cupello, è candidato con la lista della Lega nella circoscrizione di Chieti a sostegno del candidato presidente Marco Marsilio.
In questa campagna elettorale sta incontrando tante persone. Cosa le chiedono?
Di andare in Regione e di far contare di più Vasto e il Vastese. Di migliorare le condizioni di vita di ogni cittadino. Di battermi senza riserve per la sicurezza, l’Ospedale di Vasto, la difesa del Tribunale. Poi, ovviamente, lavoro, lavoro, lavoro. La crisi economica, non certo addebitale all’attuale Governo, ha mortificato l’impegno di tante imprese e creato seri problemi all’interno delle famiglie, costrette a tenere a lungo i figli in casa. È ora di intervenire seriamente su queste questioni e devo dire che il Governo nazionale ha iniziato a mettere in campo strategie importanti.
Non è mancato un aspro confronto tra le forze in campo. Si sente ancora convinto della scelta fatta?
Convintissimo. Convintissimo della Lega, divenuta ormai un’autentica forza nazionale in grado di parlare, da Torino a Palermo, una sola lingua: quella italiana. Convintissimo della candidatura, poiché mi sento spinto da una grande comunità di cittadini in tutta la provincia di Chieti. C’è grande entusiasmo intorno alla mia persona. Avverto la responsabilità e non deluderò. La Lega avrà un risultato straordinario, Salvini è un leader amato dalle folle e con Marsilio andremo a governare la Regione Abruzzo.
Che ‘rapporto’ si è creato con il candidato presidente Marsilio? Vi siete confrontati sui temi per la regione?
Marsilio sarà un’autentica sorpresa, ma solo per chi non lo conosce. È persona sobria, misurata, ha la capacità politica per gestire una macchina complessa, ha l’esperienza politica per ridare slancio all’Abruzzo. Certo che ci siamo confrontati! Sa che il nostro territorio è rimasto indietro rispetto ad altri, sa che deve affidarsi a persone credibili per recuperare il tempo colpevolmente perso dalla Sinistra.
Con la presenza di Salvini nelle tappe elettorali c’è stato molto dibattito – soprattutto sui social -. Siete solo un movimento che parla “alla pancia” o c’è un’idea di che direzione far prendere all’Abruzzo?
Le persone sono dotate di testa e di pancia. Le migliaia di persone che partecipano a ogni incontro con Salvini desiderano cambiare radicalmente le sorti dell’Italia. Hanno trovato un politico che mantiene la parola data. Merce rara di questi tempi. L’Abruzzo deve scegliere il progresso, non il regresso. Deve potenziare le infrastrutture, attirare turisti, essere la prima Regione del centrosud. Lavoriamo solo per questa missione.
Quali sono i temi prioritari per il suo territorio che il prossimo governo regionale dovrà affrontare?
Basta farsi un giretto con l’auto per capirlo. La viabilità delle zone interne è disastrosa. Sembra l’Italia degli anni Cinquanta. Poi, come già detto, sono i cittadini quotidianamente a indicarci le priorità: Sicurezza, Ospedale, difesa del Tribunale. Ecco: la mia candidatura può essere definita di legittima difesa. Se qualcuno ha ritenuto di poter abbandonare a sé stessa questa parte d’Abruzzo, io mi candido per difenderla, per far sì che torni a recitare un ruolo di primo piano, per far sì che torni al centro della politica abruzzese.
Come immagina questa Regione nei prossimi anni?
Una Regione che sappia rispettare gli anziani, sempre più numerosi, che sappia valorizzare i giovani, oggi costretti a partire anche quando vorrebbero restare, che sappia coniugare e far brillare le risorse del turismo senza danneggiare l’ambiente, che sappia difendere i propri cittadini dall’aggressione dei fenomeni della criminalità.
Di campagne elettorali ne ha affrontate già diverse. Questa per le regionali come l’ha vissuta?
Con l’aiuto di migliaia di amici e amiche che mi incoraggiano ogni giorno. Sanno che la mia elezione non serve per dire che Manuele Marcovecchio è diventato Consigliere o Assessore. Serve a creare una politica diversa, a mettere insieme, soprattutto partendo da Vasto e dal Vastese, una classe dirigente consapevole dell’oggi e del domani che ci attendono. Ci sono tante amministrazioni comunali, Vasto in primis, gestite da un’altra parte politica. Dobbiamo riconquistarle puntando su donne e uomini di valore, che abbiano la capacità di ascoltare i cittadini e di porsi al loro servizio. La politica non è mondanità. È impegno serio per onorare chi ha creduto in te. È fare le cose. Mantenere ciò che si promette. Ricominciare a vedere il sorriso sulla faccia della gente.
Perché un cittadino dovrebbe scegliere di votare Marcovecchio?
Perché in un tempo in cui si fa troppo a meno della competenza e della maturità, penso di aver dimostrato, attraverso il mio impegno come Consigliere comunale, provinciale e Sindaco, di aver percorso tutti i gradini della politica amministrativa senza mai sgomitare, ma sapendo aspettare il mio turno. E il turno lo stabilisce l’elettore scrivendo il tuo nome sulla scheda, eleggendoti a suo rappresentante. Mi sento di poter dire, com’è accaduto in questi anni, che scrivere Marcovecchio sia un gesto di fiducia che sarà ripagato. La politica riesce a dare tanto, forse troppo, a chi viene eletto. Chi viene eletto deve restituire lavorando per la propria terra, per la propria gente. Se non ti senti di fare questa promessa, se pensi di poter illudere qualcuno, è meglio stare a casa. Esperienza, cuore, capacità amministrativa, suole e tacchi, come dimostra Salvini, per stare sempre accanto ai cittadini. La politica non è la società dello spettacolo. Se non ascolti, se non dai risposte, se non lavori sodo, duri meno di un fiammifero.
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