“Non mi sono messo la giacca della polizia municipale, perché ne avevamo solo una, viste le ristrettezze economiche dei Comuni”. Francesco Menna prende la parola ironizzando sull’abitudine di Salvini di indossare nei suoi comizi il giubbotto della polizia. Il sindaco di Vasto presenta uno a uno i candidati del centrosinistra del Vastese al Consiglio regionale. Poi introduce Giovanni Legnini, che dice: “Ho scoperto in Francesco le inaspettate doti di presentatore”.
L’ex vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, che corre per la carica di presidente della Regione per confermare il centrosinistra alla guida dell’Abruzzo, lancia l’ascia di guerra contro le due gambe su cui si regge il Governo nazionale giallo-verde, il Movimento 5 Stelle e la Lega. Secondo Legnini, sta accadendo “un fenomeno che non ha precedenti nella storia democratica di tutta la nostra Regione, ma direi di tutte le Regioni italiane, cioè un intero Governo, che litiga a Roma, che è inconcludente, che in pochi mesi ha avuto la straordinaria capacità, per così dire, ahinoi, di riportare il Paese in recessione, che ha accresciuto l’isolamento del nostro Paese nel contesto internazionale, che ha accresciuto l’incertezza per il nostro futuro, che ha fatto scelte che determinano la crescita di debito e deficit, non trova altro di meglio da fare che venire qui ripetutamente, ossessivamente, pervasivamente in tutte le città, in tutte le piazze; il vice premier, l’altro vice premier, i leader, persino Berlusconi è tornato e non c’è andato nessuno, l’altro ministro e l’altro ministro. Lo stanno facendo con un senso delle istituzioni vicino allo zero”.
APPELLO AGLI ELETTORI M5S – Legnini si rivolge agli elettori che, alle politiche del 2018, hanno votato il Movimento 5 Stelle “per protesta”, sostiene l’ex senatore. “Vogliamo noi, in questa circostanza, fornire loro una possibilità di tornare a votare, come molti mi hanno detto, senza imbarazzi, senza doversi porre molti interrogativi, anche in virtù del fatto, e di questo vado assolutamente fiero, che noi abbiamo promosso una straordinaria partecipazione di donne, di giovani, di uomini, di espressioni di vari mondi, del mondo del lavoro, degli amministratori. Stiamo animando una delle pagine politiche più belle della storia recente.
SANITÀ – Attacca la ministra della Sanità, Giulia Grillo, che nei giorni scorsi è stata in Abruzzo: “Ha detto: per gli ospedali ci sono 228 milioni, la colpa è della Regione. Sui fondi – precisa Legnini – la commissione tecnica del Ministero si deve esprimere da 7-8 mesi e non si esprime e tu, ministro, vieni a dire non so dove, come e quando” si faranno gli ospedali.
“Noi siamo partiti nel 2007 con un commissariamento della sanità a seguito di un debito schiacciante; noi, il Lazio, che non ancora esce, la Campania, la Sicilia, alcune Regioni era schiacciate dal debito sanitario. Noi eravamo quella messa peggio. Quindi l’obbligo giuridico di estinguere i debiti diluendoli negli anni, quindi il guinzaglio alle politiche sanitarie e l’obbligo di ridurre tutto. Le sofferenze ci sono dappertutto, perché in questi anni abbiamo dovuto pagare i debiti e ridurre le prestazioni sanitarie. Oggi c’è una possibilità di invertire questa tendenza, perché siamo usciti dal commissariamento. Dobbiamo fare l’ultimo passo impegativo per uscire dal piano di rientro, abbiamo abbassato un po’ il debito, abbiamo alzato i livelli di assistenza. Avremo qualche debito in meno, qualche risorsa in più”.
PORTI – “Sono stati assunti degli impegni sul porto che noi attueremo: il collegamento ferroviario, il potenziamento del porto industriale, per fortuna si va superando quella dicotomia Ortona sì, Vasto no: c’è bisogno di potenziare il porto di Ortona e c’è bisogno di potenziare il porto di Vasto, perché il traffico merci che si potrà garantire potenziando entrambi i porti, costituirà un volano formidabile della nostra economia”.