“Viene anche un po’ di commozione nel pensare che queste opere di Palizzi, soprattutto Dopo il diluvio, devono lasciare Vasto per tornare nei siti dove vengono conservate“. Il vicesindaco e assessore alla cultura di Vasto, Giuseppe Forte, così ha commentato l’avvio delle operazioni di disallestimento della mostra dedicata a Filippo Palizzi per il bicentenario della nascita. Inaugurata lo scorso giugno [LEGGI], la mostra curata da Lucia Arbace ha presentato 180 opere dell’artista nato a Vasto e poi trasferitosi a Napoli dove ha sprigionato tutta la sua creatività imponendosi come uno degli artisti più importanti del panorama europeo di quell’epoca.
[ads_dx]Nelle sale di palazzo d’Avalos sono arrivati, da diversi musei, quadri che hanno raccontato il percorso di crescita di Filippo Palizzi fino ad arrivare a Dopo il diluvio, esposto nel mese di gennaio, opera imponente e che da sempre affascina chi ha l’occasione di ammirarla da vicino. “Oltre undicimila persone sono entrate in palazzo d’Avalos e hanno ammirato le opere di Filippo Palizzi, esprimendo i loro giudizi su questa rassegna d’arte che è da annoverare tra le più importanti in Italia”.
Soddisfatta anche la curatrice della mostra, Lucia Arbace. “Voglio ringraziare i colleghi dei musei e le istituzioni che hanno voluto concorrere con generosi prestiti a questa mostra. È stato fatto anche un prezioso lavoro di approfondimento che è confluito nel volume realizzato. Sono certa che questa mostra è destinata a lasciare un segno. Sono venuti tanti giovani studenti, da tutto l’Abruzzo. Sono contenta perchè questo omaggio nel bicentenario della nascita a Filippo Palizzi ha contribuito a farlo apprezzare a molti abruzzesi che, probabilmente, avevano soltanto una vaga idea di quale fosse il livello raggiunto da Palizzi”.