Il Comune di Vasto ricorrerà al Consiglio di Stato. L’amministrazione comunale impugnerà l’ordinanza del Tar che lo obbliga a rifare il concorso per l’incarico di direttore artistico del nuovo Polo culturale Città del Vasto. Nei giorni scorsi, la sezione di Pescara del Tribunale amministrativo regionale ha concesso la sospensiva chiesta dal maestro Mihai Ungureanu, direttore dell’Orchestra filarmonica di Craiova, escluso dall’orale. Accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Arnaldo Tascione, la corte, presieduta da Alberto Tramaglini, ha ordinato al Comune di rifare daccapo la selezione con una nuova commissione. Motivo della decisione: non erano specificati, fin dalla prima seduta d’esame, i criteri di valutazione della prova orale. Nel merito, i giudici di Pescara decideranno sull’intera questione a dicembre.
Ora, però, sulla sospensiva l’Avvocatura comunale chiederà un nuovo giudizio al massimo organo di giustizia amministrativa. Lo conferma il sindaco, Francesco Menna: “È un pronunciamento legittimo, ma l’Avvocatura comunale sta valutando di sottoporre il provvedimento a una seconda lettura, più approfondita, sulla base di argomentazioni di cui l’Avvocatura è convinta. Una seconda lettura in Consiglio di Stato è bene per tutti”.
“Al ricorso del Comune si aggiungerà il ricorso del mio legale”, si limita a dire il vincitore del concorso, il maestro Raffaele Bellafronte, che davanti ai giudici di Palazzo Spada sarà rappresentato dall’avvocato Giuseppe Gileno, ma non vuole commentare l’ordinanza del Tar.
L’AVVOCATO DEL COMUNE – “Sto preparando il ricorso”, dice stamani l’avvocato Nicolino Zaccaria. “Non è vero – sostiene il legale dell’Avvocatura comunale – che i criteri di valutazione non fossero stati specificati fin dalla prima seduta. In realtà, erano già contenuti nell’avviso pubblico. Inoltre, tutti i titoli sono stati autocertificati dai concorrenti, quindi non era prevista alcuna fase di valutazione degli stessi. Il ricorso è inevitabile. Servirà a chiarire alcuni aspetti dell’ordinanza: se dovesse essere confermata la decisione del Tar, cosa dovrebbe fare la nuova commissione? Questo non è specificato nell’ordinanza. Solo il Consiglio di Stato potrà chiarirlo”.
L’OPPOSIZIONE ATTACCA – “Quando è stato sottoscritto – chiede il consigliere comunale Davide D’Alessandro – il contratto al nuovo direttore artistico Raffaele Bellafronte? È possibile, per un direttore artistico, prima di firmare il contratto, realizzare un cartellone, ingaggiare artisti e consentire che vengano affissi manifesti recanti in anticipo il suo nome e cognome? Perché l’amministrazione non ha atteso l’esito del ricorso, come avvenne durante l’amministrazione Lapenna, quando a ricorrere al Tar per l’esclusione fu il direttore Bellafronte, poi riammesso e vincitore del precedente concorso? Lapenna non fece alcun contratto al vincitore Eerola, ma aspettò con molta calma.
Bellafronte, mentre scrivo – chiede D’Alessandro – è ancora direttore artistico del Rossetti? Perché sul sito del Teatro figura ancora come direttore, comn tanto di notizie biografiche, così come accaduto dalla fine di aprile (fine del contratto prolungato di quattro mesi) al giorno della vittoria del concorso? Ma il Teatro Rossetti è del Comune di Vasto o di Bellafronte?”. E inoltre: “Non è più facile e più giusto, come ordinato dal Tar, rifare un bel bando con una nuova commissione e aspettare il nuovo vincitore?”.
[mic_dx] “Crediamo che sia una vera e propria forzatura bizzarra la scelta del Sindaco di ricorrere all’avvocatura comunale per portare al Consiglio di Stato le ragioni di un concorso, quello per il direttore del Nuovo Polo Artistico, sonoramente bocciato dal Tar”, scrivono in una nota i consiglieri comunali Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia), Guido Giangiacomo (Forza Italia), Alessandro d’Elisa (gruppo misto), Francesco Prospero (Fratelli d’Italia) e Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), secondo cui “non si capisce per quale motivo vada impiegato denaro pubblico per difendere le ragioni di un vincitore (Bellafronte) contro un suo concorrente ricorrente (Ungureanu), quando l’interesse dell’Ente dovrebbe essere solo quello di avere un direttore del Polo Artistico con i giusti requisiti, senza favoritismi.
In secondo luogo non si capisce perché, allorquando il Tar diede ragione a Bellafronte, Lapenna non fece nessun ricorso ulteriore, mentre oggi a parti inverse Menna fa l’esatto contrario.
Infine non capiamo chi sosterrà i costi di una probabile sconfitta del Comune davanti al Consiglio di Stato: temiamo che la sconfitta, se sconfitta sarà, verrà pagata da tutti i contribuenti vastesi, che dovranno sostenere i costi di una amministrazione che prima sbaglia i bandi e poi persevera nella difesa dei suoi errori”. I cinque consiglieri di opposizione sollecitano il primo cittadino a desistere dall’intentare un giudizio di secondo grado e annunciano che, “se persisterà in questo intento di fare valere ragioni di parte, ci riserviamo di portare la questione in Consiglio comunale o di coinvolgere altre autorità di controllo, di fronte a quello che a noi sembra un atteggiamento errato, poco umile, e soprattutto irrispettoso delle ragioni pubbliche”.