Non c’è stato abuso d’ufficio aggravato in concorso nell’organizzazione degli eventi estivi del 2013. Sono stati prosciolti l’ex sindaco Luciano Lapenna e i membri della giunta dell’epoca Vincenzo Sputore, Nicola Tiberio, Lina Marchesani, Anna Suriani, Mario Olivieri e Luigi Masciulli così come il dirigente comunale Michele D’Annunzio e l’imprenditore Ferdinando Miscione.
Nel tardo pomeriggio di oggi il giudice Fabrizio Pasquale ha prosciolto i 9 indagati per i quali il procuratore capo Giampiero Di Florio aveva chiesto il rinvio a giudizio. La vicenda riguardava gli eventi estivi del 2013, secondo
Gli indagati erano difesi dagli avvocati Antonino Cerella, Antonio Boschetti, Fiorenzo Cieri, Giuseppe Gileno, Arnaldo Tascione, Giampaolo Di Marco, Fabio Giangiacomo, Marisa Berarducci e Sabatino Besca. Comparelli è assistito dall’avvocato Francesco Carlesi.
[ant_dx]Tra le prime reazioni da registrare il commento di Cerella, legale di Lina Marchesani: “Siamo soddisfatti. La soddisfazione è doppia per la mia assistita anche per il suo impegno nelle elezioni regionali del 10 febbraio”.
Fiorenzo Cieri che, insieme al suo collega Arnaldo Tascione, ha difeso Miscione, commenta così: “Tutte le delibere erano legittime. È stato dimostrato che non c’è stata frode in pubbliche forniture. Nel calendario estivo nel 2013 che è stato pubblicato, le manifestazioni a pagamento erano contraddistinte dal simbolo dell’euro. Abbiamo anche dimostrato che gli eventi sono prestazioni infungibili che, per il fatto di essere riferibili a un artista specifico, non possono essere sostituite e, di conseguenza, è ammessa la trattativa privata”.
“Questo pronunciamento – sottolinea Marisa Berarducci, che ha difeso Olivieri – perché il mio assistito è consigliere regionale e ricandidato alle elezioni del prossimo 10 febbraio. Non siamo mai stati preoccupati, perché eravamo convinti della legittimità dell’operato della Giunta di cui Olivieri faceva parte e lo abbiamo dimostrato tramite una copiosa documentazione. Ora è contentissimo e può affrontare con la dovuta tranquillità la campagna elettorale”.
Nando Miscione: “Sono sempre stato tranquillo e certo di aver lavorato nel rispetto della legge. Fin dall’inizio, non ho mai avuto timori. Mi dispiace solo per i risvolti di immagine che questa vicenda ha avuto sulla mia attività di imprenditore, perché il mio nome è finito diverse volte sugli organi di informazione”.
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