Le 11 unità in meno nella popolazione sansalvese al 31 dicembre 2018 animano il dibattito politico: il Partito Democratico e l’ex sindaco Gabriele Marchese intervengono sull’argomento invitando alla riflessione.
“AMMINISTRAZIONE DEI COMUNICATI STAMPA” – “Apprendiamo dalla stampa – dice il Pd – come la popolazione a San Salvo nel 2018 si sia scesa di 11 unità. Un dato non allarmante ma che di certo, dopo sette anni di continua crescita, non può passare inosservato. Una lieve decrescita quale campanello d’allarme di un disagio, di un malcontento, di una città non più attrattiva dove la staticità amministrativa del centrodestra, con la sua scarsa capacità nel mantenere in essere quanto lasciato, nella sua scarsa capacità nel programmare, pianificare e creare nuove condizioni a passo con i tempi, sta ora raccogliendo i suoi frutti.
Da tempo rimarchiamo come a San Salvo ci sia un serio problema di spopolamento a partire dal centro storico, luogo da sempre considerato il fulcro di tutte le città. Oggi i dati confermano tale problema. E in una città come San Salvo, a vocazione industriale e turistica e dove l’agricoltura di certo non manca, la decrescita registrata nel 2018 la riteniamo un campanello d’allarme importante e significativo.
La verità è che per cinque anni l’amministrazione di centrodestra ha giovato del buon operato lasciato dalle passate amministrazioni di centrosinistra costruendo dal loro primo insediamento una politica amministrativa basata su comunicati stampa diramati a destra e a manca volti ad illustrare una San Salvo che non c’è e che non c’è mai stata e basata inoltre su sorrisi, abbracci, strette di mano, foto e selfie. Fare politica non è questo. Fare politica è quella messa in essere, con fatti e non con slogan, dalla Regione Abruzzo a guida Pd che ha permesso di rendere sicuri gli edifici scolastici e pubblici della città (e non solo) che oggi con l’amministrazione di centrodestra sarebbero ancora pericolanti e non sicuri. Non è campagna elettorale questa. È il quadro di quanto realmente accaduto.
[ant_dx]San Salvo sta oggi purtroppo pagando lo scotto di una politica di centrodestra che ha dimostrato scarsa capacità amministrativa che ha portato oggi non solo alla prima lieve decrescita della popolazione, ma anche all’abbandono totale della città (basti guardare lo stato manutentivo di tutti i quartieri) e alla inesistente programmazione per il prossimo triennio.
A venir meno in questi anni sono state le scelte strategiche volte allo sviluppo e alla crescita della città. Si è detto no all’accoglienza e all’integrazione, quell’accoglienza e quell’integrazione che ha portato l’amministrazione di centrodestra a fare però figli e figliastri. Sono mancate scelte politiche volte a incentivare i giovani non solo a rimanere in città, ma anche a costruirci la propria famiglia. Sono venute meno le basi che per anni sono stati i pilastri della nostra città.
Una città come San Salvo che non cresce è segno di un malcontento che non va sottovalutato e che soprattutto va ascoltato”.
“NON UN BEL SEGNALE” – “La diminuzione della popolazione al 31 dicembre 2018 a San Salvo non è un bel segnale – aggiunge Gabriele Marchese – Non lo è per diversi motivi. Se togliamo il censimento del 2011 dove è stato fatto un lavoro di ripulitura delle liste, è la prima volta che il saldo si chiude in negativo. Mediamente in passato crescevamo da un minimo di 80 abitanti ad un massimo di 250/300 abitanti annui. Cosa sta accadendo, perchè tutto questo? Per una comunità costantemente in crescita credo vada fatta qualche riflessione sulle politiche e le scelte amministrative portate avanti nel corso degli ultimi anni. Molto probabilmente l’ordinaria amministrazione, il presenzialimo, i selfie, i comunicati stampa non sono sufficienti alla crescita e allo sviluppo della nostra città. Serve una visione di città territorio, scelte strategiche-programmatorie di ampio respiro che garantiscono crescita e sviluppo per il futuro. Serve una nuova politica di accoglienza e integrazione che in passato ha contraddistinto e fatto grande la nostra città. Servono coesione, partecipazione e condivisione tra i diversi attori sociali. Questi sono alcuni elementi utili ad aprire un dibattito per far sì che San Salvo possa tornare a crescere e continuare ad essere punto di riferimento per l’intero territorio e per tanti cittadini”.