Una gestione delle stabilizzazioni non proprio trasparente. È quanto denuncia la Fiom Cgil che attacca la direzione della Robotec di Gissi che sta stabilizzando i lavoratori in somministrazione ma con “criteri discriminanti”, secondo la sigla sindacale.
La lunga vicenda dell’accordo per il rinnovo del premio di risultato nella fabbrica del settore automotive della Val Sinello si è conclusa il 20 dicembre scorso con la firma del documento che ha visto anche una modifica del calcolo delle voci legate al reddito operativo e all’assenteismo; inoltre, il terzo anno di validità dell’accordo è stato vincolato all’esito dell’incontro del mese di ottobre 2019.
“La trattativa per il raggiungimento di questo risultato – dice la Fiom Cgil – è stata lunghissima, non per colpa del sindacato, ma per l’incapacità dei rappresentanti aziendali di ampliare lo sguardo oltre i loro preconcetti”. Per il sindacato il punto cardine dell’intesa è la “trasformazione in contratti a tempo indeterminato per tutti i lavoratori in somministrazione attualmente operanti in azienda”.
[ant_dx]Ed è proprio su questo punto che l’inizio dell’anno porta i primi dubbi. “Pur avendo discusso lungamente sui criteri di stabilizzazione, volutamente abbiamo lasciato questa facoltà alla discrezione dell’azienda – spiega la Fiom Cgil – Alla prima prova, l’inaffidabilità decisionale della Robotec si esplicita in tutta la sua drammaticità con una vera e propria discriminazione. Insieme alla nostra Rsu, non siamo assolutamente d’accordo su come si stanno gestendo le stabilizzazioni dei lavoratori interinali. Non siamo d’accordo con chi ci vuole imporre un ritorno indietro nel tempo, con l’amara riscoperta di quella Gissite, malattia che speravamo di aver ormai debellato. Alla luce di ciò siamo consapevoli di aver fatto bene a non aver accordato alla Robotec alcuna deroga a leggi e contratti in materia di somministrazione. Contestiamo la mancanza di criteri adottati per stabilizzare i lavoratori somministrati e torniamo a ribadire la necessità di assumere a tempo indeterminato tutti i lavoratori precari attualmente operanti nello stabilimento di Gissi”.