È in corso in queste ore il trasferimento degli ospiti del Centro d’Accoglienza Straordinario (CAS) di San Buono situato nell’ex convento di Sant’Antonio. La decisione della prefettura è arrivata ieri dopo le criticità emerse nel sopralluogo congiunto di Nas e Asl il 13 dicembre scorso [LEGGI].
Dopo le carenze igienico-sanitarie e le criticità legate al sovraffollamento (56 gli utenti ospitati), il sindaco Nicola Filippone era stato chiamato – quale massima autorità sanitaria locale – a prendere provvedimenti. Il primo cittadino ha presentato una relazione alla prefettura sulla base dei verbali redatti da carabinieri e Asl e questa ha deciso di disporre il trasferimento in altri centri dei migranti presenti.
Dura quindi meno di un anno l’esperienza di San Buono. Il Cas era stato aperto nel gennaio 2018 nonostante le perplessità evidenziate da Filippone e dalla Soprintendenza sulla scelta della struttura di valore storico. Dal primo dicembre scorso, la sua gestione è passata da Matrix alla cooperativa Versoprobo di Vercelli che si è aggiudicata, tramite bando, la gestione dei centri simili in provincia di Chieti.
[ant_dx]“C’è da fare un plauso alla prefettura che in questo caso – commenta il sindaco a zonalocale.it – ha recepito le criticità riscontrate durante il sopralluogo. Ora la proprietà (l’Ordine dei frati minori) e la cooperativa verranno chiamate a risolvere i problemi riscontrati”. Possibile quindi che la misura sia temporanea.
Nella breve, per ora, esperienza sanbuonese sicuramente resteranno le belle immagini delle varie iniziative a favore dell’integrazione come i numerosi appuntamenti organizzati dall’Istituto Omnicomprensivo “Spataro” [I NOSTRI BARCONI, IL CONVEGNO, LA GIORNATA DEL LIBRO] e il convegno di comune e prefettura qualche tempo dopo l’apertura [LEGGI].