Tutto secondo i piani si potrebbe dire, peccato che i piani siano esclusivamente i disagi per i cittadini. Durante la notte appena trascorsa l’enorme frana tra Guilmi e Carpineto Sinello si è messa nuovamente in movimento a causa delle forti piogge invadendo la Sp 150.
Intorno alle 4, l’autobus che avrebbe dovuto portare gli operai del turno di mattina nella zona industriale di San Salvo si è dovuto fermare davanti a un muro di oltre un metro di fango rinunciando alla corsa e i lavoratori sono dovuti tornare a casa.
Sul posto sono arrivati il sindaco Carlo Racciatti e i carabinieri della stazione di Gissi che hanno presidiato la zona, “Abbiamo chiamato più volte i responsabili della Provincia – dice il primo cittadino – ma nessuno ci ha risposto e siamo rimasti lì per evitare che qualcuno col buio non vedesse la frana in mezzo alla carreggiata”.
[ant_dx]Alle primissime ore del mattino, la ruspa del Comune di Guilmi è intervenuta per ripulire la strada e permettere il transito degli autobus degli studenti e degli altri lavoratori.
Ora, dopo le estenuanti lungaggini [LEGGI], la vicenda rischia di finire nelle aule di giustizia: “Stiamo valutando di denunciare la Provincia di Chieti. Da quasi tre anni, sono stati stanziati i soldi per curare il dissesto, ma non è stata neanche indetta la gara d’appalto e non capiamo il perché: dall’ente non riescono a spiegarcelo. Da quando la frana si è staccata nel 2013 stiamo intervenendo a spese nostre, quindi con i soldi dei cittadini, per liberare la strada e lo continuiamo a fare nonostante una delibera regionale che assegna 400mila euro a questo tratto; penso si tratti di un enorme spreco di denaro pubblico”.
“Cosa sarebbe accaduto – conclude Racciatti – se al posto dell’autobus ci fosse stata un’ambulanza per un cittadino che aveva bisogno di cure? Qui si sta scherzando con la vita delle persone“
Nel marzo del 2017, gli stessi operai erano dovuti tornare a casa a bordo della ruspa [LEGGI], questa mattina semplicemente non hanno potuto raggiungere il proprio posto di lavoro nonostante le delibere e gli annunci del mese scorso [LEGGI].