Se esistesse la branca dell’archeologia stradale, il km 11 della Sp 150 sarebbe una delle testimonianze storiche più importanti del territorio. La strada famosa per la frana eterna tra Guilmi e Carpineto Sinello [LEGGI] ha infatti un altro tratto di pari notorietà.
In territorio di Gissi – all’altezza del laghetto artificiale – c’è una voragine di vecchia data risalente anch’essa all’ondata di maltempo del 2013 (anche se alcune testimonianze ne retrodatano ulteriormente le prime avvisaglie).
Oltre al pericolo per gli automobilisti (la carreggiata è ristretta a una sola corsia), quel vuoto ormai riempito solo dalla vegetazione conserva la testimonianza di una pratica consolidata nella manutenzione stradale: l’asfaltatura ripetuta dei tratti a rischio senza intervenire sulle reali cause del dissesto fino a quando la situazione precipita (in tutti i sensi). La stratificazione geologica testimonia i numerosi tappetini di catrame succedutisi negli anni.
[ant_dx]Nel 2016 per questo tratto (anch’esso nell’itinerario del tour del 2013 dell’ex presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso) la giunta regionale ha destinato 100mila euro. Come per la frana ovviamente anche in questo casi i lavori non sono mai partiti.
A quei soldi, inoltre, vanno aggiunti 670mila euro dalla ripartizione dei 9 milioni per le strade del Vastese [LEGGI] sbloccati solo ultimamente. Quest’ultimo importo servirà esclusivamente per nuovi asfalti sulla Sp 150 e non per curare il dissesto. Difficile immaginare, quindi, che si potrà intervenire con la presenza della voragine a meno che non si voglia solo aggiungere un altro strato a quelli presenti.