Di cosa parliamo – A febbraio gli abruzzesi torneranno alle urne per eleggere il presidente della Regione e i consiglieri regionali. Già da alcune settimane, le forze politiche lavorano alle sempre più imminenti candidature.
Il primo candidato a uscire allo scoperto è il vastese Michele Suriani.
VASTO – I primi manifesti sono già affissi. A dare il via alla campagna elettorale è un volto nuovo della politica. Si appresta a scendere in campo nel centrodestra Michele Suriani. Trentotto anni, vastese, è dirigente dell’Agenzia del demanio.
“La mia candidatura nasce dalla voglia di alzare la qualità della rappresentanza regionale, mettendo a disposizione le competenze acquisite e la professionalità”. Si accosta alla politica con “un approccio istituzionale, civico”, candidandosi consigliere regionale “nella coalizione di centrodestra con i Popolari per l’Italia. Per ora, ho evitato loghi sui manifesti. Siamo una squadra di candidati civici, un gruppo costituito da persone che fanno funzionare i meccanismi istituzionali”, spiega Suriani, che ha lavorato “per 11-12 anni per grandi imprese, non solo in Italia, ma anche all’estero, in Algeria, Giordania… Poi ho lavorato nell’ambito della ricostruzione post-sisma all’Aquila con un consorzio di imprese. Quindi – si racconta il primo candidato delle elezioni regionali 2019 – cinque anni fa ho vinto il concorso pubblico indetto dall’Agenzia del demanio, svolgendo la mia attività prima a Roma, come responsabile degli appalti relativi a tutti gli immobili di Roma Capitale e poi nell’incarico attuale di vice direttore dell’Agenzia del demanio delle Marche”.
[mic_dx] “Identità”: sarà questa la parola chiave della sua campagna elettorale, “Identità è valore” è, infatti, lo slogan che ha fatto stampare già sui primi manifesti. L’obiettivo è “creare un brand regionale. Se non crediamo nella nostra identità forte, uscendo dai campanilismi, non riusciremo mai a rilanciare l’Abruzzo”, che ha “una vocazione agricola da abbinare al turismo. Non a caso, anche il Governo nazionale ha abbinato i due Ministeri, creando il Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo, L’Abruzzo è in grado di realizzare agricoltura di qualità abbinandola al turismo. Ed è l’unica realtà in cui al mattino puoi andare a sciare e di pomeriggio a pescare”. Peculiarità che si devono “coniugare in un unico brand. Ma, per farlo, è necessario rilanciare l’aeroporto di Pescara”.
LA VOCAZIONE DI VASTO – Secondo Suriani, bisogna “ristudiare le Zes”, le zone economiche speciali, di cui l’Abruzzo vuole far parte per beneficiare di sgravi fiscali e incentivi in grado di favorire la creazione di imprese e occupazione. “La Zes, così come è concepita attuamente – sostiene – potrebbe non funzionare, perché l’interconnessione non può essere solo materiale e infrastrutturale, ma deve essere anche identitaria. Sull’Adriatico, sono tre i porti strategici: Ancona, Ortona e Bari. Il bacino di Ortona è l’unico porto abruzzese adatto alle Zes. Se si continua a parlare del porto di Vasto e del suo raddoppio, sempre che si realizzi davvero, si rischia di distruggere le aree naturalistiche. Noi abbiamo un’altra vocazione. Vasto ha una vocazione turistica importante, anche in relazione all’immediato entroterra e all’Alto Vastese. Non dimentichiamo il progetto del Parco della Costa Teatina. Io – afferma Suriani – sono favorevole al parco, ma ripensando il progetto nel segno del turismo enograstronomico e dell’identità”.