È stato pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza del Comune di Lanciano l’avviso per l’indagine di mercato finalizzata ad individuare i soggetti da invitare alla procedura negoziata per affidare i lavori di restauro di Porta San Biagio e riqualificazione dei percorsi limitrofi, tra cui l’ultimo tratto di via dei Bastioni. Il progetto approvato dalla Giunta Pupillo lo scorso 5 giugno [LEGGI QUI] è finanziato con fondi provenienti dal Masterplan della Regione Abruzzo pari a 300mila euro, per il restauro e la valorizzazione di “Porta San Biagio”, l’antica porta di accesso alla città risalente al XIII secolo, l’unica ancora esistente delle nove porte medievali. L’importo complessivo dei lavori e oneri compresi nell’appalto per il restauro e manutenzione di bene immobile sottoposto a tutela ammonta a 254.434,20 euro; l’importo a base d’asta è di 233.734,20 euro. Il tempo previsto per la realizzazione dei lavori è di 235 giorni dalla data di consegna dei lavori.
Le ditte interessate a svolgere i lavori dovranno manifestare il proprio interesse compilando il modello disponibile nella sezione Centrale Unica di Committenza del sito www.lanciano.eu entro le ore 13 del 26 ottobre 2018. Qualora dovessero pervenire all’ufficio oltre 20 manifestazioni di interesse, si procederà al sorteggio in seduta pubblica nell’ufficio della CUC Lanciano in via dei Frentani, alle ore 10 del 31 ottobre; in caso contrario, la CUC inviterà tutte le ditte che hanno manifestato interesse e che siano in possesso dei requisiti richiesti.
I lavori interesseranno il restauro di Porta San Biagio, che sarà valorizzata anche nelle ore notturne con apposita illuminazione e riqualificazione della piazzetta prospiciente; inoltre, verrà riqualificato l’ultimo tratto di via dei Bastioni verso la Porta e dei due percorsi pedonali che dalla Porta conducono verso il parcheggio con ascensore e la strada di via per Frisa, l’antico passaggio che dal tratturo conduceva a Porta San Biagio e quindi all’ingresso in città. Nell’ultimo tratto di via Bastioni è previsto il rifacimento della rete fognaria e del sistema di raccolta delle acque, con nuovo massetto in cemento e successiva posa della pavimentazione riutilizzando i cubetti di porfido esistenti.
Per i due percorsi pedonali che dall’area di Porta San Biagio attraverso la scalinata conducono uno al parcheggio con ascensore e l’altro alla strada di via per Frisa, l’intervento prevede la realizzazione del sistema di raccolta acque bianche, pavimentazione in porfido, acciottolato e pietra della Maiella e nuova illuminazione pubblica. Il progetto, redatto dall’architetto Adele Di Campli, ha acquisito i pareri della Sovrintendenza Belle Arti e Paesaggio e Archeologica, con le seguenti prescrizioni tassative: conservazione della scalinata originaria e del pianoro inferiore, con stessa forma e materiali; conservazione delle lastre di pietra che caratterizzano il percorso al di sotto della fornice della Porta; condivisione del progetto di illuminazione; esecuzione degli scavi previsti sotto controllo archeologico. I lavori, salvo [mar_dx] imprevisti, saranno aggiudicati entro la fine del 2018.
“Stiamo parlando di un intervento importante che rientra nell’opera organica di recupero avviata dalle amministrazioni Pupillo del quartiere Lancianovecchia, il più antico di Lanciano. – commenta l’assessore ai Lavori Pubblici, Giacinto Verna – Un intervento che è stato possibile mettere in cantiere grazie ai fondi del Masterplan Abruzzo. Se il Governo non dovesse tornare sui propri passi restituendo all’Abruzzo e quindi anche a Lanciano i 2 milioni di euro già destinati e impegnati per opere importanti come questa, sarebbe un gravissimo danno per tutti i cittadini abruzzesi. Lanciano vedrebbe il rinvio a destinarsi cioè ignota, di opere importanti come la riqualificazione del Parco pubblico Villa delle Rose per 1 milione di euro, la mitigazione del dissesto idrogeologico di Santa Giusta per 1 milione 500mila euro e l’adeguamento del terminal bus “Memmo” per 500mila euro. Invitiamo pertanto il Governo – conclude Verna – a riparare al grave errore contenuto nel decreto che preleva i soldi del Masterplan degli abruzzesi alla sicurezza di un’infrastruttura di rilevanza nazionale come le autostrade A24-A25 Roma-L’Aquila-Pescara su cui è lo Stato a dover dare una risposta immediata e urgente”.