Di cosa parliamo – Dopo le dimissioni dell’ormai ex presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, eletto senatore lo scorso 4 marzo, l’Abruzzo tornerà al voto. E’ fissata per il 10 febbraio la data delle elezioni regionali. Oggi scade il termine per le dimissioni dei sindaci che intendano candidarsi, visto che il ruolo di primo cittadino è incompatibile con quelli di consigliere e assessore regionale e di governatore. Nel centrodestra, peserà la rinuncia di tre sindaci.
PESCARA – Dopo Di Giuseppantonio e Biondi, anche Di Primio. Tre dei sindaci più rappresentativi del centrodestra abruzzese fanno un passo indietro.
Due di loro, Biondi e Di Primio, erano tra i papabili per la candidatura alla presidenza della Regione. Non si può dire che la coalizione perda pezzi, ma di sicuro un problema c’è. E nelle liste non sarà facile rimpiazzare candidati che hanno macinato consensi sul territorio.
Il primo ad autoescludersi dalla competizione elettorale che si avvicina è stato Di Giuseppantonio [LEGGI] due giorni fa. Nello stesso giorno è tramontata la candidatura di Biondi [LEGGI], su cui era già arrivato il veto di Forza Italia: ”Biondi deve rimanere a governare L’Aquila riconquistata da appena 15 mesi”, seguito dallo stop che sarebbe stato imposto da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, il partito in cui milita il sindaco del capoluogo. Del resto, è proprio FdI la forza politica che, in base all’accordo nazionale intercorso nel centrodestra, dovrà esprimere il candidato alla presidenza della Regione. Ma è ancora in alto mare la scelta su chi dovrà guidare la coalizione. Negli ultimi giorni, si è aperta la strada che porta a Michele Russo, pescarese, responsabile nazionale della comunicazione di FdI. Gode della massima stima di Giorgia Meloni. E’ circolato anche il nome del vastese Etelwardo Sigismondi e del teramano Giandonato Morra, segretari regionali del partito, e dell’ex assessore della Provincia di Chieti Antonio Tavani.
Con la questione leader in alto mare, fioccano le rinunce.
L’ultima è quella di Umberto Di Primio: per mesi, si sono rincorse le voci che volevano l’esponente di Forza Italia candidato alla poltrona più importante della Regione. Ora decide di restare sindaco di Chieti, non senza sottolineare di “aver ancora una volta dovuto accettare scelte calate dall’alto.