Una volta riempita, la discarica sarà perforata per estrarvi biogas per circa 40 anni. È quanto si legge nel progetto di discarica per rifiuti speciali non pericolosi in Valle Cena della Cupello Ambiente [LEGGI].
Secondo le stime fatte dalla società del Gruppo Bonassisa, nell’invaso da 480mila metri cubi sarà conferita una media di oltre 65mila tonnellate di rifiuti l’anno (per la precisione 69mila i primi due anni, 65mila dal terzo al settimo anno e 25.750 nel restante periodo per un totale di 488.750 mc): una tabella di marcia che prevede una vita della discarica di 7 anni e mezzo.
Una volta esaurita la capienza, dopo un periodo di qualche mese di “assestamento” dei rifiuti, la società procederà alla trivellazione del cumulo per “ridurre al minimo le emissioni odorose moleste e potenzialmente nocive, che rappresentano il più importante fattore di disturbo nei confronti delle popolazioni e garantire la sicurezza all’interno della discarica e nelle immediate vicinanze” (non tutto il biogas prodotto sarà captabile) e produrre energia elettrica.
[ant_dx]Il progetto di gestione del biogas prevede la perforazione di 22 pozzi verticali nei rifiuti stratificati collegati a una centrale di estrazione e combustione: all’interno di questa è previsto un gruppo di cogenerazione di energia elettrica costituito da due motori da 300 kw l’uno.
Su questo punto, l’ingegnere Tommaso Giambuzzi (Nuovo Senso Civico), ha espresso le proprie perplessità durante la recente assemblea di Cupello: “Il privato gestirà quell’area per 40 anni, poi diventerà una bara chiusa”.