Organizzarsi per tenere alta l’attenzione sui progetti impattanti in arrivo e cercare di contrastarli. È questo il messaggio uscito ieri dall’assemblea pubblica tenutasi a Cupello che sfocerà nei prossimi giorni nella costituzione di un comitato civico probabilmente allargato anche ai comuni vicini.
Augusto De Sanctis (Stazione Ornitologica Abruzzese) e Tommaso Giambuzzi (ingegnere di Nuovo Senso Civico) hanno ripercorso le tappe storiche dei due progetti principali che insistono sul territorio cupellese: l’aumento della capacità in sovrappressione negli impianti Stogit e l’assenza ancora oggi di un piano di emergenza esterno e la maxi-discarica della Cupello Ambiente che si candida – in caso di realizzazione – a essere la più grande d’Abruzzo.
De Sanctis ha indicato la vicenda Stogit come quella più pressante anche in ottica nazionale: “Cupello è stata individuata come un tassello dell’hub del gas nel quale si vuol trasformare l’Italia”.
[ant_dx]A tenere banco, soprattutto, è stata la maxi discarica da 480mila metri cubi probabilmente anche per i cattivi odori denunciati nelle ultime settimane dai cittadini di Cupello e Monteodorisio.
Giambuzzi ha ricordato come per sopravvivere la discarica “dovrà accogliere rifiuti da fuori regione e sperare nel fallimento dell’impianto pubblico (il Civeta)”. La provenienza dei rifiuti è una delle criticità sollevate anche dal comitato Via che ha chiesto alla società delle integrazioni a riguardo [LEGGI].
“L’utile netto previsto da questo progetto è di 18 milioni di euro, è scritto nei documenti presentati, ecco perché si fanno questi impianti – ha sottolineato l’ingegnere protagonista di numerose battaglie in difesa dell’ambiente in regione – Noi non abbiamo armi per intevenire in caso di malfunzionamento di impianti privati, per questo bisogna farlo prima. Nel progetto non si prevedono neanche incidenti e l’effetto cumulo con gli altri impianti della zona è stato ignorato. Non vogliamo essere contro a prescindere, ma vogliamo che le aziende diventino virtuose. Se non si è sicuri che non faccia danni non si fa: non bloccare, ma fare le cose per bene“.
Diversi gli interventi del pubblico. Il consigliere comunale d’opposizione Camillo D’Amico ha rivelato di aver chiesto i dati sulla provenienza dei rifiuti conferiti al vicino consorzio intercomunale: “Il Civeta non ha avuto problemi a fornirmeli, la Cupello Ambiente di Bonassisa invece si è rifiutata. Per questo motivo ho presentato un esposto alla Prefettura“.
Franco Scutti del comitato Difendiamo Montalfano ha ribadito le preoccupazioni per l’assenza di un piano di emergenza esterno, “Ho letto quello dell’impianto di Crema e da allora non dormo la notte”. In chiusura è intervenuto anche il sindaco di Furci, Angelo Marchione, che ha ricordato le tappe della vicenda pluridecennale della discarica della Vallecena srl in progetto a circa un chilometro di distanza da quella della Cupello Ambiente.
Erano presenti anche i padroni di casa – il sindaco Manuele Marcovecchio, rimasto in fondo all’aula consiliare, e il vice Fernando Travaglini – che sui due argomenti hanno mantenuto la linea adottata fino a ora: il silenzio.