Sono accusati di rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e detenzione illecita di armi, i tre romeni fermati ieri [LEGGI QUI], a Lanciano, a seguito di una fitta ed intensa operazione di indagine portata avanti congiuntamente da forze di Polizia e Carabinieri.
Indagini iniziate mesi fa, come ribadito questa mattina in conferenza stampa dal procuratore di Lanciano Mirvana Di Serio, da Alfredo Fabbrocini dello SCO (Servizio Centrale Operativo), dal questore di Chieti Ruggiero Borzacchiello, dal colonnello dei Carabinieri Florimondo Forleo e dal capo della squadra Mobile di Lanciano Miriam D’Anastasio.
Nonostante i tre fossero monitorati da tempo, ritenuti responsabili di furti e spaccate ai danni di attività commerciali della zona, e anche la loro auto fossero sotto controllo, gli inquirenti non erano ancora in possesso di tutti gli elementi necessari per inchiodarli. Poi l’imprevisto. L’incidente dei tre nella vettura con targa romena, l’allerta lanciato da un cittadino, la corsa dei carabinieri, le valigie trovate nell’abitacolo con il bottino della rapina, appena 1990 euro, e quindi il fermo, resosi necessario per evitarne la fuga.
“Sebbene i tre fossero già noti alle forze dell’ordine locali – spiega Fabbrocini – gli indizi a loro carico non erano abbastanza e allora ci siamo trovati di fronte ad un bivio: acquisire nuove prove oppure dare un’accelerata al tutto? Di comune accordo abbiamo deciso di azzardare e questo rischio ci ha dato ragione”.
Come riferito dal capo della squadra mobile D’Attanasio, il moving team delle forze dell’ordine è stato attivato già dalla giornata di domenica, poco dopo la feroce rapina ai danni della famiglia Martelli [LEGGI QUI]. Un team sulle tracce dei malviventi passo dopo passo e che ha reso possibile la cattura dei tre in soli 4 giorni. “Le forze dell’ordine ci sono e speriamo che questa azione possa dare nuova tranquillità ai cittadini della zona. – afferma il questore Borzacchiello – E questo importante traguardo è stato raggiunto solo grazie al lavoro di squadra tra Polizia e Carabinieri ed al continuo controllo sul territorio delle forze dell’ordine”.
“Il nostro errore iniziale – spiega ancora Fabbrocini – è stato quello di credere che i rapinatori non fossero della zona. Ed invece sono sì cittadini stranieri, ma due dei tre fermati vivevano stabilmente qui a Lanciano, lavoravano qui ed erano conosciuti, anche dal tenente dei Carabinieri Massimo Canale che, da tempo, monitorava i loro spostamenti”. I tre si sarebbero resi protagonisti di altri furti e spaccate ai danni di attività commerciali della zona, ma non vi è ancora alcun collegamento tra la rapina nella villa di Martelli e quelle degli ultimi mesi a San Vito Chietino ed a Mozzagrogna.
“L’attività investigativa è stata impostata da subito in modo preciso. – sottolinea la D’Anastasio – Abbiamo raccolto le immagini dalle telecamere cittadine, monitorato percorsi e spostamenti dell’auto dei malviventi grazie ad un gps e raccolto tutti gli elementi possibili per incastrarli. In ultimo – continua – ieri gli uomini della polizia scientifica hanno effettuato una capillare indagine nell’abitazione di corso Roma alla ricerca di indizi a loro carico”. I tre romeni, pronti alla fuga, avevano vuotato la casa al civico 112 di fronte la chiesa di Santa Chiara, ma sono comunque diverse le prove a loro carico trovate lì. “Nell’abitazione, dopo oltre 8 ore di analisi – spiega ancora Fabbrocini – sono state trovate tracce ematiche, e altre tracce ematiche sono state rinvenute sugli indumenti utilizzati presumibilmente nella rapina nella villa di Martelli”.
Smentita, infine, dagli inquirenti, la presenza di una colf romena che avrebbe agito come informatrice. Smentita anche l’origine pugliese del quarto, ancora in fuga.
In attesa della convalida del fermo dei tre da parte del giudice per le indagini preliminari, quindi è ancora caccia al quarto membro della banda e, da parte degli investigatori, vige il più stretto riserbo sulle indagini ancora in corso.