Il progetto di quarta vasca per raccogliere i rifiuti esiste, ma tutti, dagli amministratori del Vastese ai vertici dell’assessorato all’Ambiente della Regione Abruzzo, fino ad ora hanno fatto finta di non saperlo. E’ la sintesi dell’attacco che Mario Olivieri, consigliere regionale da anni dissidente e ormai distante dalle posizioni della maggioranza di centrosinistra, sferra nei confronti di Mario Mazzocca, sottosegretario regionale all’Ambiente
“Leggo – scrive in un comunicato – con grande attenzione le sue recenti perentorie esternazioni: annuncia che non si farà la quarta vasca, promossa da un operatore privato ed ubicata a ridosso della discarica consortile Ci.Ve.Ta. di Cupello, perché incompatibile con l’ambiente vincolato e con il vigente Piano Regionale Rifiuti. Se Mazzocca crede veramente a quello che dice, allora vada a raccontare al procuratore della Repubblica di Vasto perché questa fortunata coincidenza non sia già emersa in sede di valutazione della prima stesura del progetto all’esame della Commissione Via Regionale e come mai e con chi il gestore della terza vasca ha programmato la propria autonoma ed improvvida iniziativa, sconosciuta a tutti gli amministratori del territorio vastese – visto che nessuno ne rivendica la paternità – ed allo stesso Commissario di Ci.Ve.Ta. che, guarda caso , è anche il dirigente del settore rifiuti della Regione Abruzzo.
Poi ci dica – chiede Olivieri – come mai al Consorzio Pubblico Ci.Ve.Ta. sia stata destinata dalla Regione Abruzzo una somma infima per gli investimenti in impianti – costringendo il Consorzio agli accordi di programma con i privati – mentre al consorzio Ecolan di Lanciano sia stato attribuito un finanziamento da circa 12 milioni di euro di soldi pubblici da utilizzare per sistemare i loro. E’ evidente il tentativo in corso di fare del territorio vastese la pattumiera privata dell’Abruzzo a vantaggio di altri lidi.
[mic_dx]Addirittura il sottosegretario all’Ambiente tenta di dare anche lezioni di diritto amministrativo, ipotizzando che non sia possibile ricostituire gli organi di Ci.Ve.Ta., restituendo la gestione ai sindaci proprietari del Consorzio, perché il Cda costerebbe troppo. Dimentica di dire che se la gestione è costata troppo nel sinistro passato, non è detto che debba costare tanto ora, proprio nel momento in cui si deve proteggere e salvaguardare il territorio vastese da una azione di spoglio evidente che ha bisogno di essere contrastata dagli eletti del territorio. Non confonda, inoltre, la futura gestione pubblica unitaria da parte di Agir, con la proprietà di Ci.Ve.Ta. da valorizzare e che appartiene solo ed esclusivamente ai cittadini ed ai Comuni soci e si renda conto che il commissario attuale, dirigente della Regione”, sostiene Oliveri, “potrebbe anche essere in palese conflitto di competenza dovendo sostenere sia le ragioni della Regione, sia le ragioni dei singoli Comuni soci di Ci.Ve.Ta”.