Una zona che si estende intorno al perimetro degli impianti impattanti per mitigarne gli effetti: è la cosiddetta “area-cuscinetto” vincolata a compensazione ambientale.
Bene, è dentro questa zona riservata al polo tecnologico del Civeta che la Cupello Ambiente nel progetto presentato alla Regione Abruzzo intende realizzare la maxi-discarica da 480mila metri cubi.
Una criticità di non poco conto, emersa sin dalle battute iniziale e che ora il sottosegretario all’Ambiente della Regione, Mario Mazzocca individua come “non superabile”: “ribadito che si tratta di una proposta di un operatore privato e che non può essere contemplata dal Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti, che si occupa solo di impiantistica pubblica aggiungo che oggi non appaiono in alcun modo superabili le valutazioni contrarie, che condivido per intero, espresse dal Commissario del Consorzio Franco Gerardini sulla base della destinazione dell’area, vincolata a compensazione ambientale del polo tecnologico Civeta, e sulla tipologia dei rifiuti che la ditta in questione vorrebbe conferirvi”.
“La quarta vasca non si farà” ribadisce il sottosegretario, pur chiamando erroneamente “quarta vasca” un’iniziativa privata che non si aggiungerebbe alla già presente terza (gestita dalla stessa Cupello Ambiente).
[ant_dx]L’ultima puntata di questa vicenda – che ha prodotto una discreta mole di comunicati stampa –risale al 13 settembre scorso, quando il comitato Via ha rinviato la decisione chiedendo delle integrazioni documentali alla società di Bonassisa [LEGGI].
Si attende ora la riconvocazione del comitato che deve decidere.