Da almeno 40 anni, svolgono la professione forense. Alcuni i quattro decenni li hanno abbondantemente superati. Altri sono arrivati a mezzo secolo di attività.
Cerimonia di premiazione delle Toghe d’oro oggi pomeriggio nel palazzo di giustizia di Vasto.
I festeggiati sono gli avvocati Lugi Guidone, Elio Rocchio, Giuseppe Mancini, Carlo Perrozzi e Andrea Bracone. Medaglia anche a Nicola Artese, per essersi distinto nelle istituzioni forensi nazionali, e per Riccardo De Mutiis, che ha ottenuto di recente un importante incarico presso il Tribunale internazionale dell’Aja [LEGGI].
A fare gli onori di casa, nella torrida aula magna di via Bachelet, è il presidente dell’Ordine degli avvocati di Vasto, Vittorio Melone, insieme ai membri del Consiglio dell’Ordine. Ospite: il vice presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Logrieco: “L’avvocato è individualista, però, in queste circostanze, ci ritroviamo insieme. La ragione è nelle regole della professione”. “Continuano a parlare di riforma del processo civile, del processo penale, ma il problema è la mancanza di risorse. Servono cancellieri, impiegati”, afferma il numero due della corporazione parlando dell’amministrazione giudiziaria italiana.
“Un tempo – racconta Guidone, che è stato in passato presidente dell’Ordine forense di Vasto – la parte più importante della professione era l’eloquenza, sostenuta da una buona cultura classica. Ora l’avvocato deve svolgere anche un ruolo di negoziatore, di mediatore e avere conoscenze informatiche”. Un pensiero alle nuove toghe: “Per i giovani, dovrebbe essere previsto un reddito professionale minimo per consentire loro di affermarsi”.
Le interviste video a Francesco Logrieco e Vittorio Melone.