Se nuovi rifiuti, provenienti da altri territori, arriveranno a Cupello, “potrebbero trasformare il Vastese nella pattumiera d’Abruzzo”. Il consigliere regionale Mario Olivieri e il sindaco di Monteodorisio, Saverio Di Giacomo, hanno ribadito il loro “no” e ora adombrano l’ipotesi di azioni legali.
Entrambi hanno partecipato stamattina all’Aquila, nella “seduta della commissione regionale Via (valutazione di incidenza ambientale, n.d.r), chiamata ad esprimersi sul progetto di realizzazione di una quarta vasca – promosso dall’operatore privato Cupello Ambiente – da realizzarsi in adiacenza all’impianto consortile Ci.Ve.Ta. di Cupello”, scrivono i due esponenti politici in un comunicato congiunto.
Olivieri e Di Giacomo erano gli unici due rappresentanti del territorio che hanno partecipato alla seduta, aggiornata alla prossima settimana. “Assenti i rappresentanti Ci.Ve.Ta. ed i sindaci di Vasto, San Salvo e di Cupello, evidentemente distratti o non sufficientemente interessati. Sta di fatto che i rappresentanti del territorio sono stati auditi in commissione ed hanno potuto precisare che giammai dovrà essere consentita una prevaricazione così forte degli interessi territoriali, in barba, in sfregio e senza il coinvolgimento delle popolazioni. L’iniziativa in esame, e le altre promosse da Cenatech e Valle Cena – affermano Olivieri e Di Giacomo – se approvate, potrebbero trasformare Cupello ed il Vastese nella pattumiera di Abruzzo a favore di operatori privati. Ciò non può e non deve essere fatto”.
[mic_dx]”Tutte le operazioni vanno valutate, complessivamente, nell’interesse pubblico prevalente e devono essere gestite da istituzioni pubbliche controllate da chi rappresenta il territorio. Ogni altra considerazione lascerebbe la porta aperta a possibili speculazioni in un settore, quale è quello ambientale, dove troppo forti sono i rischi ed i connessi interessi. Per queste ragioni – dichiarano Olivieri e Di Giacomo – sarà indispensabile ragionare attentamente, riservandosi di sollecitare anche l’intervento della magistratura per valutare le ombre e le omissioni che fin dall’inizio hanno caratterizzato questa pratica. Menna, Magnacca e Marcovecchio che sono i Sindaci proprietari di Ci.Ve.Ta., si rimuovano dal torpore e prendano finalmente una definitiva posizione su questi interventi che, a tutt’oggi, sembrerebbero evolvere in danno dei propri cittadini”.
LA REPLICA: “CIVETA NON INVITATO” – “Il Civeta non è stato invitato a partecipare (molto probabilmente in relazione al fatto che l’iniziativa riguarda un impianto di operatore privato)”. E’ la replica di Franco Gerardini, commissario straordinario del Consorzio intercomunale del Vastese per l’ecologia e l’ambiente.
“Nonostante ciò, il Consorzio ha inviato una specifica nota al Comitato VIA, per segnalare allo stesso le criticità rilevate e riferite all’ubicazione del progetto nell’area prevista di Valle Cena, posta in modo contiguo agli impianti del Polo Tecnologico pubblico, nonché invitato il Comitato VIA a valutare con attenzione le relative compatibilità con le autorizzazioni regionali (AIA) rilasciate e vigenti.
Sarebbe ora che si smettesse di propalare all’opinione pubblica notizie che sempre di più hanno il sapore di fake news con l’intenzione di gettare discredito su una realtà pubblica che costituisce un operatore economico-ambientale che svolge servizi pubblici, che ha rapporti con Enti pubblici, Istituti di credito, Operatori del settore e si colloca in un settore in cui vige concorrenza (ormai è pressoché del tutto liberalizzato) e che facilmente si presta a danni di immagine nonché economici, con le conseguenze del caso. Invitiamo – raccomanda Gerardini – ad un maggiore senso di responsabilità.
Si ribadisce, infine, che progetti di operatori privati (a cui gli stessi rispondono), non sono iniziative che dipendono dal Civeta ma, se si è ancora in un Paese libero e democratico, le stesse devono essere valutate, approvate o respinte, dagli organismi competenti, con la dovuta trasparenza e rigore tecnico-amministrativo, secondo le compatibilità previste da norme di settore e garantendo la partecipazione al procedimento degli aventi diritto, che potranno rilasciare parere favorevole o sfavorevole”.
POLLUTRI RIVENDICA LE SUE SCELTE – Sulla vicenda interviene anche un consigliere comunale di Cupello democratica 2020, Angelo Pollutri: “Condivido le ragioni riportate dal Commissario Regionale Franco Gerardini, in merito all’affermazione che i rifiuti non sono fiorellini, ma esiste un’attività generata da quello che viene legalmente e tecnicamente definito un polo tecnologico e quindi non esclusivamente una discarica o una pattumiera, né per la regione Abruzzo né tantomeno dell’intero territorio. Un polo tecnologico voluto fortemente dall’amministrazione comunale di Cupello che mi onoro di aver guidato ed anche il risultato di un costante lavoro politico, svolto dall’assemblea dei sindaci e dal CdA presieduto dall’avvocato Sgrignuoli”, afferma l’ex sindaco in un comunicato inviato via e-mail dall’indirizzo di posta elettronica [email protected].
“Francamente non comprendo le prese di posizioni pubbliche di alcuni amici e avversari politici che scoprono, oggigiorno, l’esistenza di un polo tecnologico che ha portato a casa, grazie all’abnegazione di alcuni amministratori, interventi per circa 80 milioni di euro, i più grandi interventi realizzati negli ultimi anni sul territorio vastese”. “Ritengo altresì fondamentale salvaguardare l’accordo-quadro di programma tra le Regioni istituito nel 2000, in quanto il bacino vastese e molisano potrebbe rappresentare, all’interno dell’ambito Regionale, un sub-ambito per progettare e salvaguardare i regimi tariffari, altrimenti il territorio del Vastese subirà regimi tariffari, di conseguenza, delle spese sulla materia, al pari di città come l’Aquila e Pescara. E’ inutile aggiungere che tale accordo esistente potrebbe essere anche la soluzione ad un eventuale accordo per i benefici della Zes”.