Era alla guida del suo camion da molto tempo ma, grazie ad un cronotachigrafo alterato, risultava in regola con le norme sui tempi che gli autotrasportatori devono rispettare tra ore di guida e riposo. Questo fino a quando la polizia stradale di Chieti, impegnata in controlli sul trasporto professionale di merci in A14 al fine di garantire una maggiore sicurezza stradale, non gli ha intimato l’alt all’altezza di Torino di Sangro.
“La pattuglia – spiega una nota del comandante provinciale Fabio Polichetti -, accortasi dell’eccessivo stato di stanchezza del camionista nonché di un notevole stato di agitazione, ha avviato controlli approfonditi sul cronotachigrafo installato sul mezzo al fine di verificare il rispetto dei tempi di guida e di riposo imposti dalla legge per chi esercita il trasporto professionale.
[ads_dx]Da tali controlli approfonditi ecco la sorpresa: nonostante il mezzo al momento dell’alt degli agenti della Polstrada fosse in movimento, dalla lettura del tachigrafo lo stesso risultava a riposo. A seguito delle spiegazioni chieste dagli agenti, l’autista confessava di aver acquistato un dispositivo elettronico che consentiva di alterare la funzionalità del tachigrafo e di guidare, così, per ore e ore ingannando eventuali controlli“.
Il camionista, che proveniva da Brindisi e viaggiava in direzione nord, è stato scortato presso un’autofficina nei pressi dell’autostrada per recuperare il dispositivo elettronico. “Pesantissime le sanzioni a cui il camionista, un ragazzo di 25 anni di origini albanesi ma residente in Provincia di Brindisi andrà incontro: multa di circa 2 mila euro e sospensione della patente di guida fino a 3 mesi. Il camionista è stato altresì denunciato all’Autorità Giudiziaria per la rimozione ed omissione dolosa di cautela contro gli infortuni sul lavoro”.
I controlli rientrano nell’ambito degli “obiettivi della Polizia Stradale di Chieti di garantire maggiori livelli di sicurezza stradale. Da inizio anno oltre 400 sono state le sanzione inflitte agli autotrasportatori che non rispettavano i tempi di guida e di riposo imposti dalla legge o che, in maniera fraudolenta, cercano di alterare i dispositivi, rappresentando così un vero e proprio pericolo per la sicurezza stradale“.