Di cosa parliamo – Si inasprisce il dibattito politico sul Sic di Vasto Marina – il sito d’interesse comunitario che coincide con la Riserva naturale Marina di Vasto – istituito ormai da oltre un decennio per tutelare le dune e la fascia retrodunale della zona sud della riviera. Ieri la Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture del Consiglio regionale ha dato il via libera a maggioranza al Piano di gestione del Sic, che ora dovrà essere approvato dal Consiglio. In disaccordo con il centrosinistra, Olivieri ha votato contro. Il centrodestra attacca.
VASTO – “Non si può essere controllori e controllati allo stesso tempo”. I consiglieri comunali di centrodestra e liste civiche, Edmondo Laudazi (Il nuovo Faro), Davide D’Alessandro (Vasto2016), Alessandro d’Elisa (Gruppo misto), Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia) e Guido Giangiacomo (Forza Italia) dicono no al Piano di gestione elaborato dal Comune di Vasto e chiedono che alle associazioni ambientaliste non vengano assegnati sia la gestione che il controllo dell’area protetta.
“La Regione Abruzzo – scrivono in in comunicato i cinque esponenti dell’opposizione – che non è stata mai capace, nel proprio ordinamento, di approvare la procedura che deve essere seguita per la creazione degli oltre 50 Sic regionali (tanto è vero che nessun Sic è stato fino ad oggi approvato), intende varare – in extremis e mentre suona il de profundis per la Giunta D’Alfonso – il Piano di Gestione del SIC 109 di Marina di Vasto.
Questa approvazione a tempo scaduto avverrebbe sulla base della pressione di Menna e Cianci, con un iter assolutamente scorretto, come se fosse un progetto speciale di valenza regionale (ex art. 6 della L.R. 18/83), che non è assolutamente applicabile al caso in ispecie, laddove avrebbe dovuto essere approvato, eventualmente, un Piano di Assetto Naturalistico della coincidente Riserva Regionale.
Il sindaco Menna, con il supporto della pasdaran decaduta ex vicesindaco Cianci, dopo aver già bloccato il varo delle gare per la costruzione dei nuovi stabilimenti balneari previsti dal Piano del Demanio Comunale di Vasto, prova a calare un nuovo carico tombale sul futuro dello sviluppo del turismo vastese, fatto di salvaguardia degli interessi consolidati e di tutela delle rendite di posizione”.
“Crediamo che questo scempio di approssimazione e di finta tutela dell’ambiente vada fermato, che una Regione in scadenza non possa decidere per il futuro dei vastesi, e facciamo un appello a tutti i parlamentari nazionali e regionali, e a tutti i vastesi, affinchè si sviluppi un sussulto di ragionevolezza, trovando la forza di tornare indietro, ed iniziando un nuovo percorso naturalistico condiviso, che affidi ad operatori imparziali e terzi gli interventi di programmazione e di gestione delle aree protette della Regione Abruzzo.
Nel ribadire – concludono Laudazi, D’Alessandro, d’Elisa, Suriani e Giangiacomo – l’assoluta sfiducia nell’operato dell’amministrazione Menna e della decaduta pasdaran Cianci, chiediamo che si restituisca alle associazioni ambientaliste la sola funzione di controllo delle varie situazioni interessate alla tutela perché per noi appare evidente che non si possa essere controllori e controllati allo stesso tempo, come avviene a Vasto purtroppo, ormai, da troppo tempo”.