Quattrocento litri d’acqua al secondo. Questa la quantità che permetterebbe alla città di Vasto di avere l’autosufficienza idrica e non soffrire, spesso pesantemente, da qualche decennio a questa parte. Peccato che nelle condutture che garantiscono l’approvvigionamento idrico in città di acqua ne scorra meno della metà con il risultato che, a Vasto, l’erogazione dell’acqua potabile avviene per metà giornata e solo una massiccia presenza di cisterne e autoclavi permette di evitare una situazione drammatica.
Per fare il quadro della situazione, ricostruendo lo stato attuale e parlando di cosa sta accadendo e cosa dovrà accadere in futuro, si è tenuta questa mattina una seduta del consiglio comunale aperta ai rappresentanti degli enti coinvolti. C’erano il presidente del cda Sasi, Gianfranco Basterebbe, con la consigliera Paola Tosti, il presidente di Arap Servizi, Giuseppe Cellucci, e il commissario del Consorzio di Bonifica Sud, Franco Amicone.
Dopo l’intervento di apertura del sindaco Francesco Menna, Basterebbe ha fatto una ricognizione degli interventi effettuati dalla Sasi per la risoluzione di una crisi idrica che, lo scorso anno, ha toccato la sua punta massima. Il presidente della Sasi non ha negato la criticità e l’unicità della situazione di Vasto all’interno del panorama dei 90 Comuni serviti dalla società e, quindi, la necessità di intervenire con urgenza e attezione.
Si riveleranno cruciali una serie di finanziamenti, tra cui quelli del masterplan, per poter agire al più presto e sanare “nel giro di qualche anno” la situazione. “Intervenire dopo 30 anni – ha sottolineato Basterebbe – non è semplice. Noi siamo una società di gestione, ciò che ci viene dato da gestire lo gestiamo al meglio”. Sollecitato dai consiglieri comunali di opposizione ha poi ricordato come “non esiste Comune che abbia davvero gli impianti per le acque bianche. Con le precipitazioni queste si mischiano alle acque nere con le conseguenze che a Vasto, come a San Vito o Casalbordino, ben conoscete. Ma questi impianti sono di competenza comunale anche se la Sasi, per quello che può, interviene sempre”. Sulla necessità di arrivare a quella quota di 400 litri al secondo Basterebbe ha detto che “le stiamo provando tutte, sffruttando diverse soluzioni per dare risposta alle esigenze di Vasto. È difficile comprendere che per metà giornata qui non arriva acqua”.
[ads_dx]Nella seduta non sono mancate le sollecitazioni dei consiglieri comunali di opposizione. “Accogliamo favorevolmente questo dibattito ma chiediamo di conoscere con chiarezza i tempi di realizzazione – ha detto Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia). Oggi, fortunatamente, non siamo in emergenza e quindi possiamo affrontare la situazione ponendo quesiti utili per il futuro“. Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro) ha sottolineato come “la gestione dell’acqua deve restare pubblica” e ha sottolineato “che oggi abbiamo lo stesso quantitativo di acqua che avevamo nel 1990. A Lanciano, ad esempio, hanno realizzato una conduttura dedicata per non avere problemi. La Sasi sconta l’inefficienza delle amministrazioni comunali che si sono succedute nel corso degli anni“.
Dina Carinci (M5S) ha rimarcato come “quello della carenza idrica non è un problema che riguarda solo l’estate perchè anche d’inverno a Vasto manca l’acqua. I lavori previsti per la sistemazione della rete idrica sono attesi ormai da anni. E ci dispiace che, su ogni cosa che accade a Vasto, si neghi l’evidenza mentre gli ospiti che abbiamo qui oggi hanno dato consapevolezza del problema esistente”. Infine Alessandra Cappa (Lega): “I cittadini vogliono sapere. Come mai a Vasto la Sasi ha un ufficio di portata limitata? Oltre a lavorare per risolvere i problemi bisognerebbe prendere consapevolezza che all’utenza serve un rapporto immediato”.
Oltre alla sistemazione della rete idrica, eliminando le perdite, va affrontata anche la questione depurazione. Nel rispondere a Suriani, Cellucci ha escluso che si siano problemi al depuratore all’origine degli sversamenti a Punta Penna che hanno portato al temporaneo divieto di balneazione. E ha anche annunciato che “dopo anni di attesa siamo pronti per il raddoppio del depuratore. Da qui a un paio di mesi, con l’espletamento della gara d’appalto, contiamo di affidare i lavori alla ditta che risulterà vincitrice per ampliare la struttura”.