Ogni dieci litri immessi nei tubi, cinque non arrivano nei rubinetti. Si aggira attorno al 50% la dispersione idrica a Vasto. E’ il dato emerso nella conferenza stampa che l’amministrazione comunale ha tenuto stamani nella Sala del Gonfalone del municipio insieme ai responsabili della Sasi spa, la società che gestisce il servizio idrico integrato (acqua, fogne e depurazione) in 92 comuni su 104 della provincia di Chieti.
Al briefing con i giornalisti hanno partecipato il vicesindaco, Giuseppe Forte, il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, la vice presidente, Paola Tosti, il direttore generale, Giorgio Marone, e il responsabile del coordinamento reti, Donatello Di Prinzio.
In alcune zone della città, le tubature sono ancora quelle degli anni Sessanta.
“Sappiamo – dice Forte – che avete ereditato situazioni difficili. L’impegno non manca, noi a volte siamo pressanti nei vostri confronti, ma veniamo contattati dai cittadini, che ci segnalano le criticità” e ricorda il prossimo Consiglio comunale, convocato su richiesta dell’opposizione per discutere della carenza idrica con i vertici della Sasi e il commissario del Consorzio di bonifica sud, Mario Amicone.
Trent’anni persi – Basterebbe critica le gestioni precedenti. In tre decenni, le reti colabrodo del Vastese non sono state mai migliorate con un progetto serio finalizzato a scongiurare le crisi idriche. “La Sasi – mette le mani avanti – non ha forza, energia, né fondi per sopperire in così poco tempo. La criticità di Vasto è evidentissima sia per i rifornimenti acquiferi che per le reti, che non sono sufficienti nel periodo estivo, in cui la popolazione raddoppia, a dare risposte a tutte le esigenze. Occorrono molti milioni, sei dei quali sono stati già finanziati. Gli interventi in atto e quelli programmati consentiranno di risolvere gradualmente le carenze: a breve, avremo una soluzione del problema per un periodo di 4-6 anni. Ma la soluzione definitiva passa per la costruzione di un potabilizzatore o di un acquedotto che parta dalla centrale idrica di Altino per canalizzare l’acqua fino a Vasto. Servono circa 12 milioni di euro. Oppure, si potrebbe spendere meno, se si riuscisse ad attuare un project financing per aumentare la portata del flusso idrico in uscita dal potabilizzatore del Consorzio industriale, che già fornisce 80 litri al secondo a San Salvo Marina e Vasto Marina, in modo da captare più a monte e avere più acqua da destinare anche ai centri urbani di Vasto e San Salvo”.
Centoventi riparazioni 6 mesi – Se nel 2017 le toppe messe alle troppe falle della rete idrica groviera erano state 209, cui vanno sommati 5 piani d’intervento attuati in situazioni d’emergenza, “nei primi sei mesi del 2018 – racconta Tosti – 115 sono stati gli interventi sulla rete idrica e 5 su quella fognaria”.
I lavori eseguiti – La vicepresidente ha elencato tutti gli interventi attuati dai tecnici Sasi a Vasto: installazione di elettrovalvole e contatori idrici per il controllo da remoto dei flussi in 45 zone della città, “risparmiando 36mila euro sull’esternalizzazione dei lavori di chiusura e apertura del flusso. Inoltre, sono state riparate 15 di 18 perdite, con il conseguente recupero di 10 litri d’acqua al secondo”. Riparazioni eseguite alle condotte fognarie di: loggia Amblingh (zona Muro delle Lame), via Tagliamento, via Palombari, corso Europa, via Incoronata, mentre la prossima settimana inizierà il rifacimento della fognatura in via Adua. Lavori sulle reti idriche: riparazioni a San Nicola, dove sono stati sostituiti 200 metri di condotta di adduzione, e a Pagliarelli. Di maggiore portata il potenziamento dell’adduttrice di Vasto, costato 852mila euro, e i lavori per portare acqua dal serbatoio di Borrello fino a via Villa de Nardis.