“Un fatto sorprendente mai accaduto prima”. Il giorno dopo l’ordinanza di divieto di balneazione a nord di Punta della Lotta [LEGGI], in piena riserva naturale di Punta Penna, non mancano le reazioni.
Le periodiche analisi dell’Arta sulle acque di balneazione hanno riscontrato una concentrazione di enterococchi superiori al limite di legge: 220 su 200 UFC.
L’assessore all’Ambiente, Paola Cianci, dice a zonalocale.it: “Il dirigente ha preparato tutta la documentazione che ha inviato alla forestale e all’Ufficio circondariale marittimo per l’avvio delle necessarie procedure”. La Cianci non si sbilancia poi sulla probabile origine dell’inquinamento: “Qualsiasi ipotesi non supportata dalla certezza creerebbe solo allarmismo”.
Stefano Taglioli (Wwf) che per anni ha gestito la riserva, invece, non nasconde la sorpresa per un fatto fino a ora sconosciuto a quel tratto di mare vastese: “Non è mai successo a memoria d’uomo un divieto in quella zona della riserva. Si tratta, secondo me, di un fattore transitorio dovuto a un probabile sversamento. Cero è che si tratta di un fatto molto sorprendente”.
ESPOSTO DEL M5S – Il Movimento 5 Stelle ha annunciato un esposto sulla vicenda agli organi di controllo. A darne notizia è il consigliere regionale Pietro Smargiassi: “È vergognoso come questa città debba essere continuamente umiliata nel pieno della stagione estiva, con migliaia di presenze turistiche. Il nostro territorio vanta una delle 5 spiagge più belle d’Italia e ogni anno deve essere catapultata sulla stampa perché improvvisamente si scopre che qualche tratto presenta problemi. Un anno Vasto Marina, un anno Motta Grossa e quest’anno Punta Penna. Ora Basta”.
[ant_dx]“L’area più a nord di questa spiaggia pare essere contaminata – continua Smargiassi – A Nord della spiaggia di Punta Penna, nel cuore pulsante della Riserva di Punta Aderci, si trova il carcere (oggi casa lavoro) che con i suoi 200 ospiti scarica in mare i suoi reflui. La depurazione è affidata ad un impianto che da anni crea problemi. Basta fare una ricerca per scoprire come sia un problema che si ripete ogni anno in estate quando e si effettuano i campionamenti e le analisi. Il sindaco di questa città dovrebbe fare autonomamente un esposto, almeno contro ignoti, per approfondire le reali cause di questa giornata nefasta per Punta Penna e non limitarsi a mettere un divieto sulla spiaggia. Se non se la sente di farlo in autonomia lo invito a firmare l’esposto che presenterò io affinché presto le reali cause vengano individuate ed eventuali omissioni colpite e giustamente punite. Vasto e la sua perla meritano rispetto e tutela. La riserva e questa spiaggia in particolare, sono il vanto di questo territorio. Da consigliere regionale sento il dovere di porre ogni azione necessaria in difesa della Riserva che con L.R. N. 9 del 20.02.1998 venne istituita proprio dalla nostra Regione. Da vastese, orgogliosamente vanto in ogni occasione questa terra e mai permetterò a nessuno di umiliarla”.
ATTACCO DELLE OPPOSIZIONI – Sulla vicenda sono intervenuti anche i consiglieri d’opposizione Alessandro D’Elisa, Vincenzo Suriani, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi e Davide D’Alessandro: “Le politiche false ambientaliste della giunta Menna hanno prodotto il famoso disastro di una notte di mezza estate. Al di là del singolo episodio, la parte più pregevole di quel nostro tratto di costa è continuamente sottoposto a divieti di balneazione per la presenza di batteri che appaiono e scompaiono e la nostra amministrazione che fa? Nulla. Menna riferisca in consiglio comunale sul problema e sulle soluzioni individuate, se è capace di individuarle, e si liberi da un assessore all’Ambiente che, ogni giorno, fornisce costante e evidente prova di inadeguatezza tecnica e politica, sulla riserva, sul Sic, su tutto. Si torni a una gestione competente, adeguata e trasparente della cosa pubblica e della riserva, sennò una marea di risate (e di enterococchi) ci sommergerà”.