Una dedica al poeta Nicola Bottari, scomparso esattamente 13 mesi fa, che a sua volta gli aveva dedicato una delle sue poesie. Così, appena approdato sulla riva di Punta Penna, Costanzo Marinucci festeggia il trentesimo anniversario del salvataggio plurimo: era l’11 luglio 1988 quando salvò cinque persone che stavano annegando a Vasto nel mare antistante Punta Penna.
Una ricorrenza che ha commemorato a modo suo: con una delle proverbiali traversate a nuoto che gli sono valse lo scherzoso soprannome di Uomo Pesce. Stavolta, si è tuffato poco dopo le 10 nel mare antistante la spiaggia di Punta Penna per arrivare, bracciata dopo bracciata, a Punta Aderci e poi tornare al punto di partenza, accolto attorno a mezzogiorno dai reporter per foto e intervista di rito.
[mic_dx]“Quando vidi quelle cinque persone in pericolo, mi buttai immediatamente in mare, senza pensare che, tra quelle onde, avrei rischiato la vita. Una volta portato a riva l’ultimo bagnante, sentii il cuore che pulsava fortissimo, come se avesse voluto uscire dalla gabbia toracica”, racconta l’autore di decine di imprese natatorie, premiato in quel famoso 1988 con la Medaglia al Valor civile, conferitagli dall’allora presidente della Repubblica, Francesco Cossiga.
Settantanove anni da compiere il 6 agosto, ex insegnante di matematica, Marinucci è anche protagonista, da 62 anni a questa parte, di una traversata a nuoto, lunga circa 5 miglia marine, dalla Riserva di Punta Aderci al pontile di Vasto Marina.