La strada si può fare. Il via libera al collegamento tra Furci e le principali arterie di fondovalle arriva dal Tribunale amministrativo regionale, che ha dichiarato legittimo l’esproprio di un terreno privato su cui passerà la futura carreggiata.
La vicenda legale nasce dal ricorso presentato l’11 dicembre 2017 da un’azienda agricola, che “chiedeva al Tar Pescara l’annullamento, del decreto di esproprio n. 1/2017 del 19.09.2017, posto in essere dal Comune di Furci al fine di realizzare il secondo lotto della strada di collegamento del capoluogo di Furci alla Fondovalle Cena e Sinello, di cui era già stato attuato in precedenza un primo tratto rimasto incompleto”, riassumono gli avvocati Vittorio Emanuele Russo e Maria Luisa Palladino, che hanno rappresentato il Comune dinanzi ai giudici amministrativi.
“La ricorrente, proprietaria di un compendio immobiliare a San Buono composto da vari terreni agricoli funzionali all’espletamento della propria attività di azienda agricola, impugnava il decreto di esproprio ritenendolo, oltrechè viziato sotto il profilo procedurale, lesivo dei propri interessi economici e lamentava molteplici danni allo svolgimento della propria attività”.
Nei giorni scorsi il verdetto: con la sentenza numero 183, la corte ha rigettato il ricorso, accoglienso le tesi di Russo e Palladino.
“Il Tribunale Amministrativo Regionale – sottolineano i due legali – ha ritenuto totalmente infondate le ragioni lamentate dalla ricorrente, valutando l’intera procedura di esproprio correttamente eseguita.
In realtà, la strada Furci-Fondo Valle Cena è la realizzazione di una vecchia idea di collegamento del centro urbano di Furci con la viabilità principale della zona e di tutto il contado che attualmente usufruisce di una arteria viaria completamente dissestata. Consente di raggiungere rapidamente lo snodo posto sul crinale attraversato dalla ex strada statale 86″, ora strada provinciale 2012, “nel punto in cui quest’ultima incrocia la bretella che raggiunge la fondo valle Treste verso la Trignina e la Fondo valle Cena, che conduce sulla Fondo Valle Sinello e, quindi, alla Nazionale Adriatica 16 ed all’autostrada A14.
L’opera risulta utile e necessaria al fine di poter garantire la fruizione di tutto l’asse di cui è stato realizzato un primo lotto ed il cui completamento è stato finanziato con i fondi del Ministero destinati alle opere incompiute.
Detta strada si integra perfettamente con la viabilità territoriale, migliorando decisamente la struttura viaria del medio vastese bypassando strade esistenti che versano in pessimi condizioni, anche per la presenza di numerose frane e cedimenti.
E’ una sentenza – commentano Vittorio Emanuele Russo e Maria Luisa Palladino – che, pur avendo analizzato l’esproprio sotto il profilo meramente procedurale e giuridico, permette all’intera comunità di Furci di dotarsi di una nuova e più agevole arteria stradale, in una comunità quella dell’ alto vastese in cui la popolazione va sempre più a diminuire a favore dei centri più grandi quali Vasto e San Salvo, anche a causa delle pessime condizioni delle strade di collegamento e della difficile comunicabilità dell’area con quella più vicina al mare”.