I vigili del fuoco in congedo l’hanno riaperta cinque anni fa. Nonostante la mancanza dei necessari fondi per riportarla all’antico splendore, l’hanno trasformata, col loro lavoro e le numerose iniziative, in un piccolo scrigno di cultura.
Da oggi, la Torre Diomede del Moro, una delle ultime testimonianze della cinta muraria caldoresca di Vasto, conserva anche il nome di Giuseppe Crisci, il vigile del fuoco morto in un un incidente stradale il 19 giugno del 2016. La sala nel cuore della fortificazione quattrocentesca si chiama “Centro di aggregazione socio culturale Giuseppe Crisci”.
“Ho voluto fortemente questa intitolazione, perché ho conosciuto Giuseppe quando ha svolto il servizio militare con noi”, racconta Antonio Ottaviano, che per otto anni è stato comandante del Distaccamento di Vasto dei vigili del fuoco ed è presidente dell’associazione. “Ho continuato a intrattenere con lui rapporti di amicizia anche successivamente. Mi ha confidato che il suo sogno era entrare nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco. E poi ci è riuscito, prestando servizio prima fuori città e poi tornando a Vasto”.
Alla presenza dei familiari, la cerimonia inizia con l’inno di Mameli intonato dal coro I cantori della Torre davanti al piccolo ingresso della torretta dove, subito dopo, Ottaviano e il presidente dell’Assostampa vastese, Giuseppe Catania, scoprono la targa recante i simboli dell’Associazione vigili del fuoco in congedo e del Centro di aggregazione socio culturale Giuseppe Crisci. La cerimonia prosegue all’interno con la declamazione della preghiera del vigile del fuoco e alcuni momenti di lettura cura del gruppo Ad alta voce. Infine la messa di suffragio, a due anni dalla scomparsa, nella cattedrale di San Giuseppe. Da oggi, un pezzo della storia della città porta anche il nome di Giuseppe Crisci.