“7310 – Fabbricazione del vetro piano; 7350 – Seconda lavorazione e trasformazione del vetro piano”. Sono i due codici Inail inseriti nella proposta di legge presentata da Camillo D’Alessandro per consentire alla Pilkington (e alle aziende simili) di usufruire dei benefici dei “lavori usuranti”.
Le “Modifiche al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67” cercano di mettere riparo all’esclusione dei lavoratori del colosso vetrario dalla possibilità di accedere ai prepensionamenti. Una estromissione a dir poco singolare (a differenza della fabbrica-satellite della Bravo, inserita a suo tempo) considerato che i dipendenti della Pilkington rispondono a ben tre dei requisiti previsti: lavoratori addetti alla linea di catena, lavoratori notturni e impiegati in lavori ad alte temperature.
Stamattina, il neodeputato del Partito Democratico D’Alessandro ha illustrato insieme al segretario provinciale, Gianni Cordisco, e a Gennaro Luciano (capogruppo Pd in consiglio comunale) la proposta inviata a tutti i colleghi abruzzesi, “Mi aspetto che la firmino, soprattutto i diversi parlamentari presenti nell’incontro in Comune di qualche settimana fa”.
[ant_dx]La proposta, se passasse, consentirebbe il prepensionamento di circa 200 dipendenti. Questo porterebbe non solo a un ricambio generazionale, ma anche alla tutela dei lavoratori in esubero (130) – per i quali a luglio potrebbero partire le procedure di licenziamento collettivo – e alla difesa del patrimonio d’esperienza. A uscire dalla fabbrica infatti sarebbero le maestranze ultime arrivate, cioè giovani con alle spalle già 8 anni di lavoro (a tanto risalgono le ultime assunzioni) e non chi si trova vicino alla pensione.
Sull’argomento – come spiegato da Luciano – il management locale ha già partecipato a diversi incontri con l’ex ministro Calenda seguiti alla visita di Matteo Renzi a San Salvo.
L’obiettivo di D’Alessandro è “fare presto”. “Non mi interessa – ha detto – se viene approvata la mia proposta o un’altra simile di un altro schieramento. L’importante è che si faccia. Se non si smuoverà nulla, entro 30 giorni farò un’interrogazione a riguardo, poi cercherò di trasformarla in emendamento. Con questa e a altre misure regionali il management locale dovrebbe poter dire alla Nsg che anche qui ci sono ragioni in più per investire”.
Una delle altre misure potrebbe essere l’inserimento di parte dell’area industriale di San Salvo nella Zona Economica Speciale. Per entrarci le aziende interessate devono dimostrare la volontà di investire per almeno i prossimi 10 anni. L’ultimo piano industriale cita importanti investimenti nei prossimi 5 anni [LEGGI]; tra i progetti immediati c’è il trasferimento di alcune produzioni dalla Polonia a San Salvo [LEGGI].
“La Regione Abruzzo può inserire 960 ettari nella Zes a fronte dei 6mila che ci sono sul territorio: solo la Val di Sangro ne occupa 200, San Salvo 155. Le imprese che vi ricadono usufruirebbero del 40% del credito d’imposta”.
“La Pilkington ha poco bisogno della Zes – ha aggiunto Emilio Di Cola (Cgil) – Benvenga, invece, questa proposta di legge. Come sindacato ci sentiamo meno soli”.