Tornata elettorale scarna nel territorio quella in programma domenica prossima 10 giugno. Si voterà infatti solo a Torino di Sangro, dove il sindaco uscente Silvana Priori è sfidata da Tonino Di Fonso (centrodestra).
Ben più ricca di spunti sarà quella della primavera del prossimo anno quando ben 15 comuni del Vastese torneranno al voto.
Per altrettanti sindaci il 25 maggio scorso è infatti iniziato l’ultimo anno di amministrazione: Antonio Colonna (Carpineto Sinello), Manuele Marcovecchio (Cupello), Giovanni Di Stefano (Fresagrandinaria), Agostino Chieffo (Gissi), Donato Di Giacomo (Liscia), Felice Novello (Montazzoli), Saverio Di Giacomo (Monteodorisio), Giuseppe Masciulli (Palmoli), Antonio Di Pietro (Pollutri), Franco Paglione (Roccaspinalveti), Nicola Filippone (San Buono), Catherine Aurore Rossi (San Giovanni Lipioni), Luciano Piluso (Schiavi d’Abruzzo), Cristina Lella (Torrebruna) e Mimmo Budano (Villalfonsina).
[ant_dx]Liste-civetta e simili a parte (come nei casi, 4 anni fa, di Montazzoli, Palmoli, Roccaspinalveti e San Giovanni Lipioni), sarà interessante la riproposizione di quelle sfide che si sono decise sul filo di lana come a Fresagrandinaria con tre voti di scarto e a Gissi addirittura con una sola scheda a far la diffrenza. Entrambi i casi finirono al Tar che confermò le vittorie di Di Stefano e Chieffo.
Lo stesso Di Stefano e Luciano Piluso di Schiavi, in caso di partecipazione alla competizione elettorale, si contenderanno il record di longevità istituzionale (ora ultra ventennale).
Quelle dell’anno prossimo – almeno per quanto riguarda il Vastese – saranno soprattutto le prime elezioni dopo la valanga di consensi per il Movimento 5 Stelle alle ultime Politiche che ha portato i pentastellati alla guida del Paese nel governo gialloverde. La mappa politica del territorio è stata completamente ridisegnata dal M5S che si è attestato come primo partito in 26 comuni su 30. Tra le uniche eccezioni ci sono tre comuni che torneranno al voto nel 2019: Palmoli, Torrebruna e San Giovanni Lipioni nei quali ha primeggiato il Partito Democratico.
Alla tornata elettorale del 2014 i pentastellati presero parte alla competizione solo a Gissi e Cupello. In quattro anni la crisi dei partiti tradizionali si è acuita e nei piccoli centri il già scarso attivismo politico si è ridotto ulteriormente lasciando ampi spazi di manovra a disposizione di chi volesse tradurre in impegno locale l’attivismo dimostrato nei confronti dei rappresentanti nazionali.