Sette anni di reclusione. E’ la pena chiesta dal pubblico ministero, Gabriella De Lucia, al termine della sua requisitoria nel processo sui maltrattamenti agli anziani.
Si avvia alle battute finali la vicenda giudiziaria scaturita dal blitz di due anni fa dei carabinieri nella casa di riposo L’Arcobaleno di Vasto.
Uno dei due imputati è morto. Rimangono in capo alla sola Carmela Guglielmo, 50 anni, le accuse di maltrattamenti, lesioni volontarie aggravate dalla successiva morte di un uomo di 80 anni e abbandono di incapaci con le aggravanti di aver agito per futili motivi e aver adoperato sevizie.
I carabinieri della Compagnia di piazza Dalla Chiesa avevano fatto irruzione nella casa famiglia il 21 luglio 2016, eseguendo l’arresto dopo una serie di indagini condotte tramite intercettazioni telefoniche e video registrati da telecamere posizionate dai militari all’interno della struttura di via Gambattista Vico.
E’ durata circa cinque ore la discussione di oggi davanti alla Corte d’assise di Lanciano, composta dalla presidente, Marina Valente, dal giudice a latere Andrea Beli e dai sei giudici popolari: un’ora e mezza per la requisitoria del pm, che ha fatto proiettare in aula 11 filmati di intercettazioni ambientali e quantificato in 7 anni la pena richiesta dalla pubblica accusa, cui si sono associati gli avvocati delle parti civili, Luigi Masciulli, Fiorenzo Cieri e Alessio Mucci. La difesa, rappresentata dall’avvocato Alessandra Cappa, ha completato in circa tre ore l’arringa in cui ha contestato le ipotesi di reato e chiesto l’assoluzione per la sua assistita.
Il 22 giugno le eventuali repliche dell’accusa e il verdetto.