“Siamo tornati ai livelli di dieci anni fa”, commenta sorridente il tenente di vascello Cosimo Rotolo. “Il 2017 è stato un anno record per il porto”, sottolinea il comandante della guardia costiera di Vasto nella conferenza stampa di saluto: il 15 giugno, infatti, nella cerimonia ufficiale che si terrà sul piazzale della balconata affacciata sullo scalo portuale di Pumta Penna, tra la sede dell’Ufficio circondariale marittimo e la torretta del radar, cederà il posto al suo pari grado Lorenzo Bruni, “che ho addestrato personalmente: sono stato suo inquadratore. E’ di buona pasta”, scherza l’ufficiale dopo aver elencato i numeri del suo biennio al comando del Circomare, che lascerà per trasferirsi alla Direzione marittima di Pescara, “al momento, non so ancora il compito che mi verrà affidato”.
Affiancato dal luogotenente Angelo Cataldo e dal maresciallo Antonio Zazza, nella saletta conferenze della caserma traccia un bilancio dell’attività svolta, dai salvataggi delle ultime due stagioni estive, ai lavori di messa in sicurezza delle banchine, alla creazione di un terminal per i passeggeri (“ora saranno le scelte politiche a dover riportare questo tipo di traffico marittimo”), ma anche “l’implementazione della videosorveglianza: ora le telecamere sono 19”.
Le nuove regole: l’ordinanza di port security, il nuovo regolamento sulla viabilità nell’area portuale, che ha determinato “la modifica dell’area parcheggio di ponente, l’istituzione di posteggi per disabili in prossimità della Riserva di Punta Aderci e quelli per i ciclomotori, l’attivazione dei servizi di videocitofonia e di controllo in remoto dei varchi portuali”. Dai divieti sono scaturite “circa sessanta multe, soprattutto nel primo periodo. Ora i vastesi hano ben recepito le nuove norme”.
Uno sguardo al futuro, col “dragaggio del bacino, dopo quello dell’avamporto, la cui sabbia è stata utilizzata per il ripascimento della spiaggia di Casalbordino”, inoltre “il Comune ha vinto il ricordo al Tar per il finanziamento regionale da 775mila euro per la terza copertura di frangiflutti, finalizzata a proteggere la banchina di levante dall’onda di grecale, quella che crea i maggiori problemi”.
[mic_dx]Ma il futuro è ancora da scrivere. A undici anni dalla redazione del Piano regolatore portuale, il raddoppio del porto, attraverso la costruzione di un secondo bacino in continuità con quello esistente, è tutto da realizzare. Il primo passo sarà l’allargamento della banchina di levante, presupposto per portare l’ultimo miglio ferroviario direttamente sul molo, e “l’ampliamento di 2mila metri quadri della banchina di riva, con cui saliranno a 50mila i metri quadri complessivi di piazzali”.
Lo sviluppo futuro passa per gli accordi con gli scali vicini: “Vasto entrerà nelle Zes”, assicura Rotolo. Per essere inclusi nelle Zone economiche speciali, che beneficeranno di ingenti finanziamenti europei, “bisogna evitare posizioni campanilistiche. Ci si unisca tutti insieme per far valere i propri numeri, senza rinchiudersi nella difesa del campanile di Vasto, di Ortona e di Termoli”.