Finisce con un esposto alle Procure di Vasto e Larino la lunga vicenda legata al piano di emergenza esterno per gli impianti Stogit a Montalfano [LEGGI]. Il sito di stoccaggio è tra i più grandi d’Europa, dislocato su una superficie di oltre 7.600 ettari ricadenti in 8 comuni tra Abruzzo e Molise e vi vengono gestiti oltre 2 miliardi di mcS di gas all’anno. Da tempo i residenti e, più di recente, il comitato Difendiamo Montalfano chiedono chiarezza su un piano previsto per legge, ma ancora incredibilmente assente. A doverlo redarre – almeno dal 1999 – è la Prefettura di Chieti in collaborazione con i comuni interessati e la Regione: un documento previsto dalla Direttiva Seveso che avrebbe dovuto provvedere prove ed esercitazioni di evacuazione.
La vicenda assume caratteri paradossali. Il coordinamento No Hub del Gas Abruzzo (che proprio da Montalfano ha fatto partire la propria carovana, LEGGI), un mese fa, ha chiesto all’ordine competente un accesso agli atti per avere la copia copia del rapporto di sicurezza approvato (il rapporto di sicurezza è l’elaborato fondamentale che descrive gli eventuali rischi) e la copia del Piano di Emergenza Esterno in vigore.
31 giorni dopo la richiesta, la Prefettura non ha fornito la documentazione, ma ha risposto che – dopo 20 anni di immobilismo – “a breve sarebbe stata avviata la procedura di redazione del piano“, come scrive il comitato. Nel frattempo, a Montalfano la cittadinanza è stata convocata per domani per un incontro informativo sull’argomento. Una tempistica a dir poco singolare.
[ant_dx]Altro aspetto paradossale è che se da un lato manca un documento previsto per legge e di competenza statale, dall’altro lo stesso Stato ha provveduto – nonostante la grave assenza – ad approvare (tramite il ministero dell’Ambiente) l’ampliamento della capacità di stoccaggio in sovrappressione [LEGGI].
“Per tali ragioni – scrive Augusto De Sanctis del coordinamento No Hub del Gas – abbiamo depositato oggi un esposto alle procure competenti, Vasto per il territorio abruzzese e Larino per quella molisana, affinché siano valutate eventuali responsabilità di tipo penale per le omissioni rilevate“.