La polizia locale di San Salvo nei giorni scorsi ha accompagnato in questura – come previsto dall’ordinanza del sindaco Magnacca del gennaio scorso, LEGGI – due profughi senza fissa dimora che vagabondavano e chiedevano l’elemosina davanti l’ingresso di un supermercato.
Nel corso del controllo è emerso che i due extracomunitari hanno fatto richiesta di asilo e pur soggiornando in una struttura gestita da una cooperativa in comune vicino, non si avevano notizie di loro da diverso tempo. Una circostanza, questa, che ha spinto l’assessore alla polizia locale, Fabio Raspa, a sottolineare l’insufficienza dei controlli da parte delle cooperative che gestiscono l’ospitalità nel territorio: “Ciò che sconcerta è che queste persone vagano per le strade cittadine in maniera incontrollata. Nonostante le rassicurazioni sulle procedure e sulla gestione dei richiedenti asilo, le cooperative non sono in grado di effettuare e garantire il controllo sulle presenze dei loro ospiti, ma soprattutto non sono in grado di tenerli impegnati nelle loro strutture con progetti sociali adeguati. I cittadini chiedono più sicurezza anche nelle gestione e nella permanenza dei profughi”.
[ant_dx]L’assessore, infine, evidenzia il pericolo che ci possano essere organizzazioni che favoriscano “lo spostamento spontaneo dei profughi, di cui nessun vuol limitare la circolazione, ma dei quali abbiamo bisogno di avere certezza del rispetto delle regole di permanenza nelle strutture gestite dalle cooperative e soprattutto se si occupano di attività. Anche per cercare di capire come sono organizzati, ed eventualmente da chi, gli spostamenti da una città all’altra senza che abbiamo mezzi a disposizione”.