Una primavera difficile per le trattative sindacali del territorio. Dopo il duro confronto di qualche giorno fa in Pilkington [LEGGI], ieri si è tornato a discutere di TE Connectivity, l’azienda che a San Salvo occupa circa 200 persone e produce componenti per auto.
Il 30 marzo scorso era stato proclamato lo stato di agitazione a causa di un rinnovo del premio di risultato che tarda ad arrivare e del freno tirato sugli investimenti annunciati [LEGGI]. Dopo i rinvii di aprile, ieri mattina il tavolo (presenti tra gli altri Carmine Torricella per la Fiom e Arnaldo Schioppa per la Uil) è durato pochissimo in confronto alle sedute-fiume precedenti e ha portato i sindacati a optare per un pacchetto di 20 ore di sciopero per il quale saranno i lavoratori a decidere modalità e tempi di applicazione.
[ant_dx]Trattative naufragate per ora, si spera adesso nell’arrivo a San Salvo di uno dei principali dirigenti della multinazionale in programma per il prossimo 21 maggio per conoscere maggiori dettagli sul futuro dello stabilimento.
La preoccupazione maggiore è il passo indietro riguardo gli investimenti: in campo c’era un progetto che, secondo le previsioni più ottimistiche, avrebbe potuto portare al raddoppio del capannone con conseguente ricaduta occupazionale. Ora, invece, la parola d’ordine sembra essere cambiata in “risparmio” e non se ne conosce il motivo. “Con gli investimenti annunciati – dice Schioppa – il futuro sembrava più tranquillo, oggi siamo nell’incertezza”.