“Non sciupate il vostro tempo, spendete le vostre ore per qualcosa di bello“. È uno dei tanti messaggi che questa mattina l’arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, ha affidato agli studenti dell’Itset Palizzi. Un incontro di riflessione, ma anche un momento di gioia di tutta la comunità scolastica guidata dalla dirigente Nicoletta Del Re.
Padre Bruno ha raccontato ai ragazzi la sua vocazione. “Ho incontrato il senso della mia vita, Dio, quando avevo 17 anni. Ero inquieto, alla ricerca di un amore che desse senso ai miei giorni. Avevo preso una cotta per una ragazza ma questo entusiasmo sembrava non bastare al mio cuore, sentivo il desiderio di un amore più grande che mi portasse oltre. Durante l’estate andai ad un campo parrocchiale estivo e incontrai il cardinale Ursi di cui porto la croce. Sentendolo parlare ho capito qual era la gioia più grande che stavo cercando. Solo Dio poteva soddisfare l’ansia, quella ricerca che poteva portarmi alla felicità piena. Mia madre aveva capito la mia vocazione vedendomi pregare. Le mamme capiscono sempre tutto. Mio padre, invece, non aveva capito nulla ma voleva che mi sentissi libero in questa scelta. La libertà interiore è fondamentale. Mi disse che era felice che uno dei suoi figli dedicasse la vita al Signore ma se avessi avuto un ripensamento, il suo amore e la sua stima nei miei confronti non sarebbero cambiati”.
[ads_dx]Due i momenti di incontro con gli studenti, il primo nell’auditorium dove monsignor Forte ha parlato con sincerità ai ragazzi. “Quando ti alzi al mattino, se hai qualcuno da amare la vita ha un senso. A Napoli c’è un proverbio che dice più o meno così: si può vivere senza sapere perché ma non si può vivere senza sapere per chi. A voi giovani oggi si deve chiedere per chi vivete. Ho incontrato migliaia di giovani come voi. Avete un immenso bisogno di amore, quando sentite che qualcuno si mette in gioco per voi, allora siete pronti ad ogni sfida. Date fiducia a famiglia e insegnanti. Se un insegnante si spende per voi lo capite. Avete il fiuto per l’altruismo. Se un insegnante entra in classe solo per lo stipendio o per spendersi per voi, lo intuite. Le porte del cuore non devono essere chiuse. Non lasciatevi ingannare da ladri e assassini che creano dipendenze e vogliono vivere alle vostre spalle. Rifiutate questo mondo falso. Siate liberi. Sappiate dire no alle mistificazioni e a chi vuole servirsi di voi per interesse. Se sentite momenti di stanchezza, solitudine e ingratitudine, sappiate che c’è un amore più grande, quello di Dio, che non vi verrà mai negato”.
Poi, nell’aula magna Maurizio Natale, l’arcivescovo ha risposto alle domande degli studenti. E, tra suoi interventi, ha parlato del suo prossimo impegno nel Sinodo dei giovani accanto a Papa Francesco, invitando i ragazzi a “scrivere una lettera che mi impegno a consegnare al Papa“, e a fare “esperienze di volontariato. Mettetevi al servizio degli altri, ci sono tante occasioni nelle parrocchie per dare una mano, in particolar modo nell’educare i più piccoli. Voi spendete le vostre ore in qualcosa di bello“.