Diventa un caso politico la vicenda di Igino Cucinieri, il ragazzo disabile cui la nuova normativa emanata dalla Regione Abruzzo chiede di compilare un test che, ha raccontato il padre, non è in grado di fare, per essere inserito nel progetto di sostegno Vita Indipendente.
Il padre dell’adolescente, Raffaele Walter Cucinieri, ha affermato che Igino non può sottoporsi al test perché è cerebroleso dalla nascita ed è affetto da autismo con incontinenza sfinterica grave.
“E’ surreale – commenta Carmela Grippa, deputata del Movimento 5 Stelle – che si chieda ad un ragazzo disabile, costretto a vivere a letto in uno stato vegetativo, di sottoporsi ad un test per essere un fruitore del programma. Igino è vittima di una certa superficialità con la quale la delibera di Giunta regionale 759 del 2017 ha modificato le condizioni di verifica e valutazione delle capacità di autodeterminazione dei soggetti destinatari e coinvolti nei progetti di Vita indipendente. Per verificare la capacità di autodeterminazione si è arrivati al paradosso di escludere chi, pur non potendo effettuare per ragioni sanitarie e di vita (Igino e non solo) i nuovi test di verifica inseriti, è un destinatario naturale dell’attività del programma “Vita indipendente”, come dimostra anche il progetto presentato l’anno prima al diniego attuale. Se per davvero l’obiettivo del bando ‘è garantire alle persone con disabilità grave il diritto alla vita indipendente ed autodeterminata, attraverso il finanziamento di progetti di assistenza personale autogestita, finalizzata a contrastare l’isolamento’, non si può non ripensare alle modifiche apportate dalla determina dirigenziale e dalla delibera di Giunta regionale numero 759 del 2017”.
Nell’esprimere vicinanza alla famiglia di Igino, Grippa chiede “alla Regione Abruzzo, in termini immediati, di riesaminare gli effetti, gli esiti perversi delle modifiche apportate con la delibera di Giunta regionale numero 759 del 2017. Valuterò ogni via possibile per risolvere positivamente una situazione non degna”.