Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.
La frase è chiosa che lo storico Tito Livio usò per stigmatizzare il vuoto ed inutile “politicare” del centro dell’impero di fronte ad una emergenza – l’assedio di Sagunto, appunto – che avrebbe richiesto ben altre rapide ed incisive decisioni. Così, mentre a Roma di dibatteva e si “faceva politica”, Sagunto veniva espugnata dalle truppe di Annibale.
Non trovo citazioni migliori di questa per descrivere la odiosa pantomima che si sta svolgendo a proposito della disastrata rete stradale dell’entroterra dell’Abruzzo Citeriore e dei relativi fondi per la sua “riqualificazione”.
Ad inizio anno, infatti, venne fuori che c’erano ben 13 milioni di Euro disponibili per riqualificare la rete stradale succitata; il 9 marzo, poi, il presidente della Regione Abruzzo dichiarava che di lì a un mese sarebbero stati presentati i progetti e, subito dopo, indette le gare da parte dei comuni maggiormente interessati: Schiavi D’Abruzzo, Lentella, San Buono. Tali progetti, tra l’altro, avrebbero riguardato solo i nuovi asfalti e non la sistemazione di frane e dissesti.
L’altro giorno, invece, il presidente della Provincia di Chieti ha puntualizzato che le procedure e i tempi saranno decisamente diversi, data la necessità di certi passi formali ed amministrativi che la Provincia dovrà espletare: ormai si parla del 2019, tanto per essere chiari.
Di fronte a cotanto “consulere”, nel mio piccolo vorrei articolare tre semplici riflessioni:
1. I soldi (i famosi 13 milioni) ci sono o non ci sono? Abbiate pazienza, ma stante la perenne carenza di risorse della nostra pubblica amministrazione, 13 milioni che spuntano all’improvviso mi lasciano forzatamente perplesso
2. Se e quando verranno “riqualificate” le strade, mi par di intendere che si procederà a riasfaltare e sistemare i manti stradali, senza interventi alla radice che risolvano il problema; questo significa che, una volta terminati i lavori, alla prima invernata un po’ più rigida, tornerà tutto come era prima dei lavori stessi; deduco che la strategia di codesti amministratori è spendere 13 milioni ogni paio d’anni, forse?
3. La riflessione più importante di tutte: ci vengono spiegati meccanismi amministrativi, tempi tecnici, articolate procedure burocratiche; di tutto ciò, in tutta franchezza, al cittadino non importa nulla. Questa resta materia vostra: siete voi amministratori che dovete trovare modi e tempi per risolvere questi problemi, non noi cittadini che dobbiamo capire i vostri. Noi, perché lo sappiate, abbiamo già i nostri problemi, ogni giorno che andiamo al lavoro, che andiamo a trovare un genitore anziano rimasto al paese, che (Dio non voglia) dobbiamo portare con urgenza un familiare in ospedale. Di questi problemi, chi si fa carico?
Sta a voi, signori amministratori: scegliete di dibattere o di agire, prima che Sagunto cada?