“Chi ha a cuore la Cultura è contento se a Vasto vi sono occasioni d’incontro con Alessandro Quasimodo, Franco Arminio, Edoardo Leo, Lino Guanciale e Giorgio Pasotti. Il problema resta quello di sempre: sono incontri che nulla hanno a che vedere con la figura di Rossetti e con un Centro Studi che dovrebbe occuparsi d’altro”. Davide D’Alessandro torna a criticare l’amministrazione di centrosinistra sulla gestione delle istituzioni culturali.
“Dire, come ha detto il sindaco, che si celebrano poesia e teatro perché sono due mondi a cui lo stesso Rossetti fu intimamente legato, è un girotondo che farà finire a terra lui e la sua amministrazione”, polemizza il consigliere comunale di Vasto duemilasedici. “Soprattutto è un semplice programma che non giustifica una remunerazione di 24 mila euro per il professor Gianni Oliva e 12 mila euro per il genero, professor Mirco Menna”.
“Alcuni consiglieri comunali di maggioranza – sostiene D’Alessandro – allargano le braccia e dicono che, al pari dei compensi di Bellafronte per il Teatro Rossetti e la Scuola Civica Musicale (700 mila euro in dieci anni), trattasi di eredità dell’amministrazione Lapenna”.
Il consigliere comunale della coalizione centrodestra-movimenti civici ricorda che il sindaco, Francesco Menna, “ha predicato per tutta la campagna elettorale discontinuità e rinnovamento. Ha tradito la fiducia degli elettori e continua a sperperare denaro pubblico”.
Secondo D’Alessandro, “va assolutamente cambiato registro, ricordando che i cittadini non sono più disponibili a ingoiare pillole amare, a giustificare costi spropositati”.
E ricorda il risultato delle elezioni politiche, in cui gli elettori “il 4 marzo hanno votato con estrema chiarezza. Continuare a testa bassa senza prestare ascolto a quel voto vuol dire continuare a non rispettarli e a tradirli. Più soldi alla Cultura, molto, molto meno a chi la organizza”.