Alle ore 13 di giovedì 22 marzo scadrà il termine per presentare le osservazioni sul progetto della Eco Fox srl che prevede l’attivazione di una colonna di distillazione di biodiesel con relativo generatore di vapore.
Lo stabilimento è presente nella zona industriale di Punta Penna dal 1992 quando acquistò un impianto di raffinazione di oli vegetali trasformandolo in una fabbrica che tutt’ora produce biodiesel. Il settore Urbanistica e servizi del Comune di Vasto è così chiamato a esprimere una nuova valutazione d’incidenza ambientale proprio nel bel mezzo della battaglia a suon di carte bollate sul cementificio a freddo [LEGGI].
IL PROGETTO – Il progetto della Eco Fox prevede la messa in funzione all’interno del proprio perimetro aziendale, di una colonna di distillazione di biodiesel con il relativo generatore di vapore. Quest’ultimo, dalla potenzialità di 11,16 MW (9.600.000 kcal/h), sarà alimentato a metano. Le emissioni in atmosfera arriveranno dal camino E16 associato alla centrale di produzione vapore.
Lo “sfiato della colonna di distillazione avente una portata di ~12 Kg/h, di aria con tracce di metanolo” – come si può leggere nella documentazione depositata in Comune – sarà invece collegato al post-combustore associato al camino già esistente denominato E4: “Le emissioni autorizzate per il punto di emissione in questione, rispetto alle reali misurate nella configurazione ante-operam, hanno consentito di non modificare i parametri già autorizzati“.
[ant_dx]Nell’allegato al progetto “Studio dell’incremento delle ricadute al suolo delle sostanze emesse a seguito dell’attivazione del camino denominato E16 – Generatore di vapore”, viene simulata la messa in opera dell’impianto con i relativi calcoli sulle emssioni. “Alla luce dei risultati ottenuti – conclude il documento – gli incrementi attesi delle concentrazioni delle sostanze indagate non saranno di entità tale da determinare un incremento apprezzabile degli impatti già presenti sul territorio“.
Sono da valutare poi gli scarichi idrici derivanti dalla condensazione del vapore e in piccola parte dall’acqua presente nel biodiesel grezzo; per questi è prevista la depurazione nell’impianto aziendale e l’immissione nella rete fognaria consortile.
Infine, le emissioni sonore e i rifiuti prodotti: la società proponente precisa che si tratta di “rifiuti speciali pericolosi e/o non pericolosi, derivanti dalle normali attività lavorative. Ad oggi non è possibile descrivere né l’esatta tipologia di rifiuti, né stimarne i quantitativi massimi”.
IMPIANTO GIÀ REALIZZATO – La fabbrica – come d’altronde gran parte della zona industriale – sorge a pochi passi da un sito d’interesse comunitario (SIC IT7140108 Punta Aderci – Punta della Penna) e l’impianto, come emerge dai documenti, è già stato realizzato, ma non è ancora stato attivato perché in attesa delle autorizzazioni. Lo studio di Incidenza ambientale è stato presentato il 25 ottobre 2016 (dopo la richiesta del Comune nel gennaio dello stesso anno) per dimostrare – come scrive la società – che l’impatto ambientale della modifica “è da considerarsi di inapprezzabile significatività”.