Di cosa parliamo. Lo scorso giugno i proprietari di alcuni terreni a fosso Anghella, nei pressi del viadotto Histonium, hanno presentato un esposto per denunciare sversamenti di liquami nei loro terreni. Le indagini della polizia municipale hanno accertato come ci siano alcune abitazioni i cui scarichi non sono collegati alla rete fognaria comunale ma finiscono in un pozzetto e da questo nei terreni del vallone sottostante.
Nei giorni scorsi ai proprietari delle dieci abitazioni di via Peschiera, via Bucci e via Nirico, traverse di via Roma, è stata notificata l’ordinanza del Comune di Vasto che ordina “a tutti i proprietari di porre in essere tutte le attività e gli adempimenti necessari all’immediata cessazione degli sversamenti di acque nere sui terreni sottostanti il viadotto Histonium”. Un’ordinanza per cui i residenti, attraverso i legali Giovanni Di Santo e Cristiano Bertoncini, presenteranno ricorso al Tar per poi vedere come agire . “I proprietari – spiega Di Santo – hanno tutta l’intenzione di risolvere la situazione ma non possono certamente farlo da soli. Dagli uffici tecnici non ci sono state proposte, non c’è uno schema della rete fognaria che serve la zona”.
[ads_dx]Nell’ordinanza si indica la rete di via Roma come punto di possibile allaccio. “Secondo noi quella non è una soluzione attuabile per motivi pratici – sottolinea l’avvocato Di Santo -. Le abitazioni adiacenti a quelle cui è stata fatta la contestazione pare siano in regola, perchè non sfruttare gli stessi allacci? E comunque queste sono situazioni che vanno condivise, l’ente non può lasciare soli i cittadini nel risolvere una questione di simile portata”. Anche perchè, come già evidenziato in precedenza [LEGGI], “tutti i residenti pagano i canoni Sasi anche per la depurazione. Quindi stanno pagando per nulla?”.
L’ordinanza, di fatto, impone ai proprietari delle dieci abitazioni, di non utilizzare più i servizi che generano scarichi, visto che lo sversamento va fatto cessare in maniera “immediata”. Ma ci vorrà del tempo prima di venirne a capo effettuando i lavori. “Non si può chiedere al singolo cittadino di procedere da solo – conclude il legale -, serve un’azione condivisa con l’ente ed è quella che continuiamo a chiedere per venirne a capo valutando la soluzione migliore per tutti”.