Una lunga attesa, ieri, per i passeggeri nell’aeroporto di Pescara. Ha creato disagi anche nello scalo abruzzese lo sciopero generale indetto, in concomitanza con la Festa della Donna, da Nonunadimeno per dire “no” alla violenza di genere e per i diritti della donna sul lavoro.
E’ stato lo stesso movimento ad spiegare i motivi della protesta, denominata marea femminista: “Pretendiamo una trasformazione radicale della società: scioperiamo contro la violenza economica, la precarietà e le discriminazioni. Sovvertiamo le gerarchie sessuali, le norme di genere, i ruoli sociali imposti, i rapporti di potere che generano molestie e violenze. Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale, garantito e accessibile. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite”.
Stato di agitazione, dalle 13 alle 17 di ieri, dei controllori del traffico aereo, proclamato dai sindacati di categoria di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta e Unica. Anche i Cobas Lavoro Privato hanno aderito alla protesta di Nonunadimeno.