Di cosa parliamo – Dalle elezioni politiche del 4 marzo non è scaturita una maggioranza parlamentare. Sia il Movimento 5 Stelle (che ha conquistato 223 seggi alla Camera e 112 al Senato), sia la coalizione di centrodestra (263 seggi alla Camera e 138 al Senato) sono lontani dalle soglie di 316 a Montecitorio e 158 a Palazzo Madama. Il leader (Di Maio o Salvini) che otterrà dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un probabile mandato esplorativo (difficile che il capo dello Stato affidi subito, vista la chiara assenza di una maggioranza, l’incarico di formare il Governo) dovrà cercare la convergenza di altri partiti. Il Pd s’interroga sul suo ruolo. Luciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo eletto senatore, dice la sua.
PESCARA – “Io penso che debbano governare quelli che hanno vinto, i Cinque Stelle e i leghisti hanno numeri e vittoria, io mi sento collocato all’opposizione dal giudizio dei cittadini”. Secondo Luciano D’Alfonso, il Pd non deve sostenere il futuro governo.
“I vincitori sono i Cinque Stelle e Salvini, le proposte emerse sono anche capaci di successo. La campagna elettorale è stata molto efficace. Io, per esempio, dichiaro che voterò a favore del reddito di cittadinanza, che costa 75 miliardi di euro l’anno. Mentre non posso votare il governo dei Cinque Stelle e dei leghisti, voterò a favore di tutte le misure che aumenteranno i diritti dei cittadini, a cominciare dalla prima riguardante appunto il reddito di cittadinanza. La voterò tutte le volte che servirà”.
Il governatore sottolinea che “oggi sono solo presidente della Giunta”, mentre per parlare da senatore “c’è bisogno di attendere la convalida”.