“La rimozione di Giuseppe Forte dalla presidenza del Consiglio comunale si è finalmente compiuta”. Per la prima volta, a Vasto l’opposizione di centrodestra e liste civiche commenta positivamente un rimpasto di Giunta.
“Lo riteniamo un nostro successo e una salvezza per le istituzioni”, esultano Davide D’Alessandro, Alessandro d’Elisa, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi, Francesco Prospero e Vincenzo Suriani.
“Non a caso abbiamo chiesto a lungo di sfiduciarlo approdando al voto in Aula. In quell’occasione la maggioranza lamenniana”, termine che l’opposizione ha coniato da tempo fpondendo i cognomi del sindaco Menna e del suo predecessore Lapenna, “ha fatto finta di salvarlo, in realtà si era già convinta, dietro nostra insistenza, a mandarlo via. Troppa faziosità, troppa inadeguatezza nella gestione dell’Aula, che – sostengono i sei consiglieri – a causa dei suoi comportamenti, a ogni seduta si trasformava in un ring. Chi aveva giudicato errata la nostra condotta ora è costretto a ricredersi. La nostra goccia ha lentamente scavato la pietra. Abbiamo costretto la maggioranza a porsi un serio problema di carattere istituzionale, a rivedere e modificare alcuni atteggiamenti non più proponibili e sopportabili. La democrazia vive e si nutre quotidianamente, messa in crisi dalla condotta di un presidente inadeguato. Eppure Menna, per revocare il peggior presidente mai visto, è stato costretto a nominarlo assessore tradendo, ancora una volta, le promesse di rinnovamento fatte agli elettori durante la campagna elettorale del 2016. La tanto sbandierata ‘R’ di rinnovamento si è trasformata, con buona pace dei vastesi, in ‘R’ di Restaurazione. Un arzillo settantunenne entra in Giunta al posto del giovanissimo Del Casale, soffiando la delega da vice sindaco alla ridimensionata Paola Cianci”, commentano D’Alessandro, d’Elisa, Giangiacomo, Laudazi, Prospero e Suriani.
“Ci auguriamo che la maggioranza consiliare eleggerà, nella prossima seduta, un presidente adeguato al ruolo istituzionale, imparziale, rispettoso delle regole e che sappia garantire un sano confronto tra minoranza e maggioranza nell’interesse esclusivo della città”.