Interviene anche la Fiom sui premi che i lavoratori Sevel percepiranno sulla busta paga di febbraio grazie all’efficienza dello stabilimento ed alla medaglia Silver Wcm, mantenuta per il terzo anno consecutivo e come già annunciato dalla Fim Cisl [LEGGI QUI].
“Anche quest’anno si ripete la ‘roulette russa’ del premio. – si legge in una nota del sindacato – I lavoratori non sanno nulla del mix di obiettivi che la direzione di stabilimento si è prefissata per raggiungere il premio, si vedranno elargire un bonus e nulla sanno e sapranno di cosa quel premio ha determinato. Anche quest’anno non c’è stato nessun confronto negoziale tra azienda, i sindacati firmatari e la Fiom. La Fiom Cgil non è stata neanche convocata per essere informata.
Il sistema ‘retributivo per efficienza’, pagato a febbraio, non è il risultato della redistribuzione di quanto guadagnato dall’azienda, ma di quanto in parte risparmiato dall’Azienda nel singolo stabilimento. Va sottolineato – prosegue la nota – che i risultati finanziari conseguiti dal management, grazie allo sforzo immane che i lavoratori della Sevel e dell’intero gruppo hanno prodotto, hanno garantito utili altissimi alla proprietà, nonostante ciò non si parla di innalzamento delle retribuzioni, ma solamente di un piccolo premio”.
Per questi motivi la Fiom ritiene urgente aprire un confronto sul salario a partire dall’aumento dei minimi tabellari ai minimi degli altri metalmeccanici a cui si applica il contratto nazionale; da un confronto su un sistema premiante che parta dal riconoscimento del lavoro delle persone, della qualità, della reale partecipazione al miglioramento dell’organizzazione e condizione di lavoro e non dal solo risparmio aziendale; dall’aumento della quota versata dall’azienda al fondo previdenziale Cometa per adeguarla a quanto versano le altre azienda metalmeccaniche; ed infine da un confronto per passaggio\adeguamento dal fondo sanitario Fasif a Metasalute, fondo dove il premio è pagato dall’azienda e sono garantite le prestazioni che oggi non sono assicurate ai lavoratori FCA [mar_dx] e CNHi che non pagano la quota a Fasif.
“In questi anni la Fiom non ha solo criticato il ‘sistema Fiat’, – spiega il segretario generale Davide Labbrozzi – ha anche avanzato proposte per cambiare, perché così non è possibile andare avanti. I lavoratori hanno visto aumentare il valore del prodotto, ridurre le pause, aumentare le saturazioni, aumentare i volumi con straordinari a ripetizione, aumentare la prestazione lavorativa con investimento della propria intelligenza, tutto questo valore lavorato, prodotto dove è finito? Non certo nelle tasche dei lavoratori Sevel. Sono stati raggiunti gli obiettivi finanziari per i quali è pagato il management, ma quei risultati senza i lavoratori in produzione, logistica, ricerca e sviluppo, enti centrali, non sarebbero stati possibili. La Fiom – conclude Labbrozzi – terrà assemblee con l’obiettivo di aprire un negoziato vero in cui siano i lavoratori protagonisti della contrattazione del salario, dell’orario e delle condizioni di lavoro”.